AFRICA/ZIMBABWE - Si terrà il 27 giugno il ballottaggio per le elezioni presidenziali

venerdì, 16 maggio 2008

Harare (Agenzia Fides)- Si terrà il 27 giugno il ballottaggio per le elezioni presidenziali dello Zimbabwe. Lo ha annunciato oggi, 16 maggio, la Commissione Elettorale dello Zimbabwe (ZEC).
Nei giorni scorsi aveva suscitato inquietudine e le accese proteste dell'opposizione la notizia che la ZEC aveva deciso di posticipare di 90 giorni il secondo turno delle elezioni presidenziali. Il primo turno si è tenuto il 29 marzo e, secondo la legge elettorale, in caso di ballottaggio quest'ultimo si deve tenere entro 21 giorni dal primo turno. Secondo la ZEC il ballottaggio avrebbe dovuto tenersi dunque il 31 luglio.
Il Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC), il principale partito di opposizione, aveva accusato il Presidente Robert Mugabe e il suo partito ZANU-PF di voler approfittare dei 90 giorni di attesa per il secondo turno per intimidire la popolazione e mettere fuori gioco gli avversari politici.
Il Ministro della Giustizia aveva replicato affermando che la Commissione Elettorale è autorizzata dalla legge a prolungare il periodo di attesa tra il primo e il secondo turno. L'opposizione e diverse associazioni umanitarie continuano a riferire di gravi violazioni dei diritti umani, di intimidazioni della popolazione, soprattutto nelle zone rurali, tradizionale feudo di Mugabe, di arresti arbitrari e della scomparsa di persone che si oppongono al governo.
L'MDC ha chiesto una riunione d'emergenza della Comunità di Sviluppo dell'Africa meridionale (SADC), l'organismo che è stato incaricato di mediare nella crisi più grave nella storia dello Zimbabwe. Una crisi che rischia di coinvolgere anche gli Stati vicini, anche perché lo Zimbabwe era considerato uno degli Stati modello per tutta l'Africa, nato dopo una lunga guerra di liberazione coloniale, è stato l'ultimo grande Paese africano a proclamare l'indipendenza, nel 1980. Il Presidente Mugabe aveva raggiunto un compromesso con la minoranza di origine europea alla quale aveva concesso di mantenere il controllo dell'economia, in particolare dei vasti possedimenti agricoli che avevano fatto del Paese il "granaio dell'Africa australe". La decisione di redistribuire le terre dei coloni bianchi alla maggioranza nera, in teoria una misura di giustizia sociale, è stata in realtà un'operazione che ha permesso al regime di accontentare il proprio zoccolo duro di sostenitori (in particolare i veterani della guerra d'indipendenza). Condotta con criteri clientelari e senza tenere conto delle capacità gestionali degli aspiranti proprietari, la redistribuzione delle terre ha distrutto il sistema agricolo nazionale ed ha portato al collasso l'economia del Paese. Lo Zimbabwe vanta il triste primato dell'inflazione più alta del mondo. In questi giorni vengono distribuite banconote da 500 milioni di dollari dello Zimbabwe, che al cambio valgono due dollari USA, sufficienti appena a comprare due pagnotte. (L.M.) (Agenzia Fides 16/5/2008 righe 30 parole 411)


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