AFRICA/ZIMBABWE - “Giustizia e Pace” afferma che la Commissione Elettorale dello Zimbabwe “non è credibile come organo imparziale e indipendente”

lunedì, 5 maggio 2008

Harare (Agenzia Fides)- La Commissione Elettorale dello Zimbabwe (ZEC) non può più essere considerata come “un organo indipendente e imparziale”. Lo afferma la Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza Episcopale dello Zimbabwe, in una dichiarazione che è stata pubblicata domenica 4 maggio.
“Ogni cittadino di buona volontà ha perso la fiducia nella ZEC che non può più essere considerata affidabile per un ballottaggio” recita la dichiarazione nella quale si denuncia il clima di violenza presente nel Paese. Il 2 maggio, la ZEC ha finalmente pubblicato i risultati delle elezioni presidenziali del 29 marzo, dopo più di un mese dal voto. Al candidato dell'opposizione, Morgan Tsvangirai sono andati il 47,9% dei consensi, contro i 43,2% del Presidente Robert Mugabe che guida il Paese da 28 anni. In base alle legge elettorale, per vincere direttamente al primo turno occorre aver raggiunto la maggioranza assoluta (50% più uno dei voti espressi). Se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta, si va al ballottaggio tra i primi due qualificati al primo turno. Tsvangirai afferma che, in base a calcoli indipendenti, ha già vinto la Presidenza, ma ormai l'opposizione appare rassegnata ad accettare il ballottaggio.
Non è stata ancora decisa la data del ballottaggio, che dovrebbe svolgersi entro 21 giorni in base alla legge. All'indomani dell'annuncio del ballottaggio alle presidenziali, il partito del Presidente Mugaba, ZANU-PF, ha annunciato di aver presentato ricorso contro l'assegnazione all'opposizione di 52 seggi in Parlamento. Anche il Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC), il partito di Tsvangirai ha presentato un ricorso per 60 seggi vinti dal partito al potere.
Mentre il Paese si prepara al voto del ballottaggio, si moltiplicano le denunce di violenze e intimidazioni da parte delle forze dell'ordine e delle milizie paramilitari. Il sindacato degli insegnanti ha denunciato che gli educatori sono diventati il bersaglio principale delle violenze seguite alle elezioni del 29 marzo. Secondo i rappresentanti sindacali nella scorsa settimana 133 insegnanti hanno subito violenze e 496 sono stati interrogati su “questioni elettorali”. Oltre 1.700 insegnanti sono stati costretti a lasciare il Paese a causa delle intimidazioni.
Di fronte a questa situazione la Commissione “Giustizia e Pace” dei Vescovi dello Zimbabwe chiede l'intervento delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana per garantire il corretto svolgimento del ballottaggio. (L.M.) (Agenzia Fides 575/2008 righe 28 parole 373)


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