EUROPA/SPAGNA - Numerose organizzazioni umanitarie chiedono che il 16 aprile venga dichiarato Giornata Mondiale contro la schiavitù infantile, “un olocausto di dimensioni planetarie ed in aumento”

mercoledì, 16 aprile 2008

Madrid (Agenzia Fides) - Il Movimento Culturale Cristiano, insieme ad altre organizzazioni di ispirazione cristiana, ha lanciato un’iniziativa per chiedere che il 16 aprile venga dichiarato Giornata Mondiale contro la schiavitù infantile. A tal proposito, proprio oggi sono previste numerose iniziative in Spagna ed in America Latina. In Spagna hanno aderito più di 60 municipi delle principali città del Paese, oltre a numerosi movimenti.
Secondo quanto denuncia il Movimento Culturale Cristiano in un comunicato, “i bambini rappresentano più del 10 per cento del potenziale di manodopera stimato in più di 3.000 milioni di persone”. In concreto, in Spagna “2 milioni di bambini vivono sotto la soglia di povertà, e tra questi, un numero che oscilla tra 500.000 e 1.000.000 è obbligato a lavorare, abbandonando il gioco e la scuola. Tutto questo senza che nessuno si sia preoccupato di realizzare ed aggiornare qualche studio serio sul tema”.
“La schiavitù infantile è il maggiore problema lavorativo e, pertanto, sindacale nel mondo. Tuttavia il sindacalismo internazionale ed i partiti politici si preoccupano solo marginalmente di tale questione. Per loro la schiavitù infantile non esiste” si legge ancora nella nota. Ma “i bambini e gli adolescenti formano il gruppo lavorativo più vulnerabile e indifeso”. In effetti “grandi imprese multinazionali utilizzano bambini e bambine, mediante subappalti nei Paesi poveri, per ribassare una merce che viene venduta in altri posti e della quale quei minorenni non potranno mai beneficiare”. "La schiavitù infantile è un olocausto di dimensioni planetarie ed in aumento - si legge ancora nel comunicato -. Siamo profondamente coinvolti in tutto questo”. Inoltre il fenomeno si sta trasformando “in uno strumento della guerra commerciale internazionale”.
Per queste organizzazioni che patrocinano l’abolizione della schiavitù infantile, “non sarà possibile sconfiggere questa piaga se sindacati e partiti politici non lottano, a rischio di perdere consenso presso le ricche imprese, contro la disoccupazione e la precarietà lavorativa imposta agli adulti, contro i salari da fame, i contratti temporanei e per l’accesso ai servizi sociali di base”.
La dichiarazione del 16 aprile quale Giornata Mondiale contro la schiavitù infantile si deve al fatto che in quello stesso giorno, nel 1995, è morto assassinato Iqbal Mashib, simbolo dei 400 milioni di bambini schiavi. Iqbal era un bambino pachistano di 12 anni, cristiano in un Paese a maggioranza musulmana. Lavorò come bambino schiavo sin dai 4 anni per le mafie del settore tessile del suo Paese. Insieme ad altri bambini, da sindacalista, ottenne la libertà, e cominciò una lotta associata per la liberazione dei milioni di bambini schiavi presenti nel mondo. Questo gli concesse un riconoscimento internazionale e la possibilità di parlare davanti a parlamenti ed università del Nordamerica e dell’Europa, denunciando le responsabilità degli abitanti del Nord del Pianeta rispetto alla miseria dell’infanzia del Sud. Non gli fu perdonata questa sua battaglia, ed al suo ritorno, la mafia del settore tessile lo assassinò nella domenica di Resurrezione del 1995. Dodici anni dopo, la miccia accesa da questo bambino lottatore si sta estendendo in tutto il mondo, tanto che si moltiplicano gli atti e le iniziative per abolire la schiavitù infantile e per chiedere che il 16 aprile venga dichiarato Giornata Mondiale contro la schiavitù infantile. (RG) (Agenzia Fides 16/4/2008; righe 37, parole 528)


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