AFRICA/ZIMBABWE - “Intervenga un mediatore internazionale della statura di Kofi Annan nella crisi dello Zimbabwe”: appello dei Vescovi dell'Africa del sud

venerdì, 11 aprile 2008

Harare (Agenzia Fides)- Un mediatore internazionale della statura di Kofi Annan per la crisi nello Zimbabwe. È quanto chiedono i Vescovi di Botswana, Sudafrica e Swaziland (riuniti nella Southern African Catholic Bishops’ Conference) in un appello divulgato alla vigilia del Vertice dei leader dell'Africa del sud dedicato allo Zimbabwe. I Vescovi chiedono “ai leader della Comunità di Sviluppo dell'Africa del sud e dell'Unione Africana di agire con rapidità per ridurre la tensione inviando un mediatore di statura internazionale, come Kofi Annan, per assicurare una soluzione che sia accettabile per tutti i cittadini dello Zimbabwe”. La richiesta è contenuta in un comunicato, giunto a Fides, firmato da S.E. Mons. Buti Tlhagale, Arcivescovo di Johannesburg e Presidente della SACBC. L'Arcivescovo chiede “al Presidente Mbeki, ai leader della Comunità di Sviluppo dell'Africa del sud e dell'Unione Africana di esercitare la loro influenza per la pubblicazione dei risultati delle elezioni zimbabwane”.
Mons. Tlhagale afferma che“l'apparente impunità e la mancanza di rispetto del processo democratico che ha permesso questo ritardo è causa di grave preoccupazione. La posticipazione della pubblicazione dei risultati ha solo alimentato la tensione e la paura in Zimbabwe. La credibilità del voto pacifico è stato minato da questo ritardo e dall'atteggiamento dei partiti politici. L'incertezza che ne è derivata ha creato l'opportunità per l'anarchia”.
La Commissione Elettorale Nazionale non ha ancora pubblicato i risultati del voto presidenziale. Un rappresentante della Commissione ha spiegato di non poter rendere noti i risultati perché la questione è in mano alla magistratura, dopo che l'MDC, il Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC), il partito del candidato presidenziale e principale esponente dell'opposizione, Morgan Tsvangirai, ha presentato una petizione all'Alta Corte di Giustizia perché intervenga con un ordine che costringa la Commissione elettorale a comunicare l'esito delle presidenziali celebrate il 29 marzo. Il verdetto dalla Corte è atteso per il 14 aprile.
L'opposizione in Zimbabwe ha annunciato di rifiutare di partecipare a un sempre più probabile ballottaggio del voto presidenziale, ribadendo di aver già vinto al primo turno del 29 marzo. “Non parteciperemo al secondo turno delle elezioni poiché abbiamo già vinto. Non abbiamo bisogno di un ballottaggio”, ha detto Tendai Biti, Segretario Generale dell'MDC.
Lo stallo politico nella Zimbabwe è al centro dell'attenzione dei governi e delle diplomazie dei Paesi dell'Africa australe, i cui Capi di Stato e di Governo si riuniranno il 12 aprile a Lusaka (Zambia) per un Vertice straordinario della Comunità di Sviluppo dell'Africa del sud (vedi Fides 10/4/2008), dedicato alla crisi zimbabwana. Il Presidente Robert Mugabe ha confermato la sua partecipazione. Al Summit è stato invitato anche Tsvangirai, che è impegnato in una serie di visite nei Paesi vicini. Il leader dell'MDC ha incontrato il Presidente sudafricano Thabo Mbeki, considerato fautore della linea morbida nei confronti di Mugabe. Il colloquio con Mbeki segue di pochi giorni quello con il leader dell'African National Congress, Jacob Zuma, le cui posizioni sullo Zimbabwe divergono da quelle di Mbeki (Zuma è considerato il probabile successore di di Mbeki al vertice del Sudafrica dopo le elezioni del 2009). Zuma sembra favorevole a un impegno maggiore del suo Paese e degli altri membri della SADC nella crisi dello Zimbabwe. Egli ha chiesto “a tutti i partiti (dello Zimbabwe) di rispettare la volontà del popolo, a prescindere dal risultato, e di andare avanti nel rispetto della legge ... Se vi sono contenziosi, vanno risolti usando i canali legali appropriati”. (L.M.) (Agenzia Fides 11/4/2008 righe 41 parole 563)


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