AMERICA/ARGENTINA - L’Arcivescovo di La Plata definisce la nuova materia “Costruzione della cittadinanza” come “uno strumento pericoloso per gli adolescenti, che non fa riferimento alla concezione integrale della persona umana e alla natura etica delle sue azioni”

lunedì, 3 marzo 2008

Buenos Aires (Agenzia Fides) - L'Arcivescovo di La Plata, Mons. Héctor Aguer, ha recentemente denunciato i pericoli legati alla nuova materia che si cerca di introdurre nel Paese, denominata “Costruzione della cittadinanza”, simile alla spagnola “Educazione per la cittadinanza”. Secondo l’Arcivescovo di La Plata, “si tenta di utilizzare un linguaggio nuovo per descrivere la conoscenza umana, dove non trova posto il problema della verità, né c’è la possibilità di domandarsi ‘cosa è la verità?’”. L'obiettivo è dunque di cambiare il linguaggio dei mezzi educativi, continua l’Arcivescovo, “per cambiare il pensiero dei docenti ed attraverso loro cambiare il pensiero degli alunni, provocando un cambiamento nella società”.
Con questa nuova materia si cerca “di produrre una trasformazione del sistema educativo, quindi della società”. Il proposito ufficiale è di “sottomettere la scuola ad un processo di trasformazione su basi ideologiche che violentano la natura della conoscenza ed alterano la relazione maestro-alunno” denuncia l’Arcivescovo. Si tratta di un progetto profondamente ateo “perché supera la relazione tra l’intelligenza umana e la realtà, cambiando la stessa definizione di uomo, che non può riconoscersi come creatura né può riconoscere il mondo come creazione”. Siamo di fronte ad uno strumento pericoloso che va ad ideologizzare e politicizzare gli adolescenti, senza alcun riferimento ad una concezione integrale della persona umana e alla natura etica delle sue azioni” aggiunge l’Arcivescovo.
I responsabili delle scuole cattoliche della Provincia si trovano di fronte alla “necessità prioritaria di esaminare attentamente le disposizioni che giungono dallo Stato per giudicare come i programmi di studio possono essere assunti nel nostro sistema educativo ecclesiale, che ha una funzione essenzialmente evangelizzatrice”. Per Mons. Aguer, questa materia “non è, in realtà, una materia nel senso tradizionale della parola, bensì una costruzione”. Inoltre “se il docente resiste a questa manipolazione ideologica, è già previsto l’attacco alla libertà di insegnamento”.
Un’altra questione importante introdotta con la nuova materia riguarda l’ideologia di genere “che si adotta per ignorare la differenziazione naturale dell’essere umano in sesso maschile e sesso femminile. I ruoli e le responsabilità di donne ed uomini sarebbero determinati socialmente, ‘costruiti’ o imposti dalla cultura e non procederebbero delle differenze biologiche, psicologiche, affettive e spirituali degli stessi uomini e donne”. Si parla, infatti, della sessualità come di “un assoluto, senza riferimento all’amore e alla responsabilità”.
Per l’Arcivescovo questa vicenda assume un’importanza capitale perché “è in gioco il futuro di milioni di bambini che frequentano le scuole statali e che per il battesimo sono membri della Chiesa” e pertanto “oggetto della nostra cura pastorale”. Inoltre “è in gioco il futuro della società argentina, il futuro della Nazione”. Tutti questi temi richiedono di “dedicarci seriamente ad elaborare una valutazione critica dei nuovi contenuti con la massima obiettività e coerenza” conclude Mons. Aguer. (RG) (Agenzia Fides 3/3/2008; righe 35, parole 456)


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