AMERICA/GUATEMALA - I Vescovi del Guatemala denunciano la trasformazione delle adozioni di bambini e bambine in un’attività commerciale e con scopo di lucro

lunedì, 10 dicembre 2007

Città del Guatemala (Agenzia Fides) - "In Guatemala, l'adozione di bambini e bambine si è trasformata, da alcuni anni, in un’attività commerciale e lucrosa, perdendo quel carattere nobile che la contraddistingue quando tenta di dare una famiglia ed una casa stabile al bambino o alla bambina abbandonato, indigente, handicappato o non desiderato": è la denuncia che la Conferenza Episcopale del Guatemala ha diffuso attraverso un comunicato in occasione dell'imminente approvazione, prevista per l’11 dicembre, di una nuova legge sulle adozioni da parte del Congresso della Repubblica.
Attualmente, si legge nel comunicato, “si commercia con le vite dei bambini, trattandoli come semplice merce, comprati attraverso reti di vera e propria tratta di bambini e bambine”. Inoltre, in molte occasioni, i bambini non vengono affidati volontariamente ma “si utilizzano raggiri ed inganni, affitto di uteri e sequestri”. Questa situazione, riconoscono i Vescovi, è sintomo della profonda crisi di valori umani e morali che vive il paese.
I Vescovi ricordano che il Guatemala "ha approvato la Convenzione dei Diritti del Bambino il 10 maggio 1990, e nell'anno 2002 il Congresso della Repubblica ha approvato l’Accordo de l'Aia, benché il presidente della Repubblica avesse espresso ufficiale adesione in quello stesso anno, il Congresso della Repubblica ha approvato nuovamente l’Accordo de l’Aia il 31 maggio 2007, con decorrenza a partire dal prossimo 31 dicembre”. Secondo tale accordo, lo Stato guatemalteco deve assicurare la realizzazione di questi accordi promulgando una legge sulle adozioni che recepisca i contenuti degli accordi sottoscritti.
"Tocca ora al Congresso della Repubblica tenere fede alla sua responsabilità storica, approvando la legge sulle adozioni orientata a proteggere i diritti del bambino e ad affrontare con fermezza gli eccessi e gli atteggiamenti immorali che hanno trasformato l’adozione in un commercio" conclude il comunicato dei Vescovi. (RG) (Agenzia Fides 10/12/2007; righe 23, parole 297)


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