AMERICA/PARAGUAY - “Per la speranza di una vita migliore per il nostro popolo”: Messaggio dei Vescovi al termine dell’Assemblea Plenaria nella quale hanno analizzato i principali problemi del paese

lunedì, 12 novembre 2007

Asunciòn (Agenzia Fides) - "Per la speranza di una vita migliore per il nostro popolo" è il titolo del Messaggio dei Vescovi del Paraguay emesso alla fine dell'Assemblea Plenaria celebrata dal 5 al 9 novembre (vedi Fides 6/11/2007 e 8/11/2007). Nel Messaggio si analizzano alcuni dei principali problemi che investono la realtà sociale del paese. Tra questi la povertà economica. Sebbene, secondo i Vescovi, si siano verificati alcuni progressi nel campo della salute, dell’educazione, della macroeconomia e degli alloggi popolari, tuttavia in pratica "la gente non riceve l’attenzione necessaria per la salute in generale", "la riforma educativa non ha preparato adeguatamente i docenti e non è riuscita a risolvere i gravi problemi dell'educazione, si impartisce un'educazione che non forma personalità con dei valori”. Inoltre aumenta la disoccupazione e cresce la carenza di un'abitazione degna, c'è un'ingiusta distribuzione delle ricchezze e dei beni nazionali, manca lavoro ben retribuito.
D'altra parte gli ultimi avvenimenti degli incendi devastanti in varie regioni e la mancanza di acqua potabile nelle regioni colpite dalla siccità, hanno messo in luce la mancanza di protezione del paese. La grande solidarietà di tutti in queste situazioni non basta, e i Vescovi considerano che "è necessario trovare nuove modalità di prevenzione e di assistenza".
Un altro problema analizzato dai Vescovi è quello dell’emigrazione e dei crescenti spostamenti di tanti che lasciano il loro paese di origine per andare nei centri urbani, oppure che abbandonano la patria alla ricerca di migliori condizioni economiche e sociali. Tutto questo porta come conseguenza "la disgregazione delle famiglie, la fuga di professionisti giovani che non trovano un futuro degno e sicuro nel loro paese, la diminuzione della popolazione e della manodopera qualificata e, infine, la lenta disintegrazione della società stessa".
Analizzando la situazione politica del paese, marcata negli ultimi 20 anni dalla cosiddetta "apertura democratica", i Vescovi si domandano se realmente "esista un'autentica democrazia nel paese". Infatti per loro non si percepisce un autentico spirito critico, manca un reale interesse per impiantare definitivamente la validità del Bene Comune Nazionale, non emergono proposte convicenti di progetti per la nazione che indichino un cambiamento di rotta davanti alla situazione di povertà, ritardo ed emarginazione in cui vive la popolazione, si verificano aggressioni reciproche tra candidati, senza il rispetto dovuto alle persone e alla verità, continua la sfiducia della popolazione verso gli esponenti politici, c’è poca credibilità nelle promesse elettorali, è diffuso lo sconcerto sul futuro del paese.
Davanti a questa situazione i Vescovi esortano tutti i responsabili del bene comune "ad offrire assistenza rapida per prevenire e risolvere le emergenze congiunturali". Propongono al governo di progettare, insieme agli imprenditori, "un Programma specifico per la creazione di posti di lavoro, specialmente per le famiglie in maggiore necessità". Ricordano che tutti sono responsabili di scegliere liberamente le autorità nazionali, e per questo lanciano un appello a "partecipare attivamente alle elezioni con il proprio voto responsabile, sapendo che ciò può contribuire ad eliminare la corruzione", allo stesso devono realizzarsi tutti gli sforzi "affinché le campagne politiche siano realizzate nel clima della democrazia multipartitica, nel rispetto delle persone e della verità, evitando decisamente gli attacchi personali e le offese gratuite lanciate senza fondamento né responsabilità". (RG) (Agenzia Fides 12/11/2007; righe 40, parole 530)


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