AMERICA/PARAGUAY - I Vescovi chiedono di respingere il Disegno di legge sulla salute sessuale perché “non promuove la dignità dell'uomo, né il rispetto della vita umana, né le autentiche relazioni sessuali, né la vera maternità e paternità responsabili"

giovedì, 8 novembre 2007

Asunciòn (Agenzia Fides) - Durante la celebrazione della loro Assemblea Plenaria, dal 5 al 9 novembre (vedi Fides 6/11/2007), i Vescovi del Paraguay hanno emesso un comunicato indirizzato ai legislatori, ai fedeli cattolici e a tutte le persone di buona volontà, che ha per oggetto il Disegno di legge sulla salute sessuale riproduttiva e materna perinatale che dovrà essere trattato oggi dal Senato. I Vescovi ricordano ancora una volta le obiezioni a tale disegno di legge, "perché cerca di impiantare una rivoluzione culturale sotto le politiche ufficiali sui diritti sessuali e riproduttivi che attentano e danneggiano i giovani e la società, creando una mentalità ed una cultura contro la vita".
Inoltre, secondo i Vescovi, nel documento ci sono "molti termini che rispondono alle nuove situazioni di vita nella cornice della globalizzazione", ma esigono che si dia una esatta definizione di ognuno dei termini come "genere", "opzione sessuale", "educazione riproduttiva", "salute riproduttiva e mentale", affinché siano realmente "compresi nel loro significato e nella loro ripercussione morale".
I Vescovi ritengono che la Legge è ricca “di concetti ambigui che attentano contro la vita e contro la dignità della persona umana”, stabilendo norme che “non promuovono la dignità dell'uomo e della donna, né il rispetto della vita umana dal suo concepimento fino alla morte naturale, né le relazioni sessuali come espressione di un amore autentico nella cornice matrimoniale, né la vera maternità e paternità responsabili". Perciò lanciano un appello ai legislatori, specialmente a quelli cattolici cui ricordano il "dovere morale di difendere la Vita, conformando la loro azione ai principi morali e all'insegnamento sociale della Chiesa". (RG) (Agenzia Fides 8/11/2007; righe 19, parole 264)


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