AFRICA/ZIMBABWE - Grazie alla mediazione sudafricana i due principali partiti dello Zimbabwe hanno deciso una comune agenda negoziale

lunedì, 25 giugno 2007

Harare (Agenzia Fides)-I due principali protagonisti della crisi politica dello Zimbabwe hanno deciso una comune agenda negoziale per il proseguimento dei colloqui avviati con la mediazione del Sudafrica. I negoziati tra il partito di governo, ZANU- PF (Unione Nazionale degli Africani dello Zimbabwe- Fronte Patriottico), e il principale partito dell’opposizione, il Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC) erano stati avviati con la mediazione del Presidente sudafricano Thabo Mbeki, inviato della Comunità di Sviluppo dell’Africa Australe. Dopo uno stallo, le discussioni sono riprese e il Presidente sudafricano è riuscito a convincere le due parti a concepire un’agenda comune per la continuazione del negoziato in Sudafrica.
Nell’agenda negoziale sono comprese tematiche quali la riforma della Costituzione e della legge elettorale oltre che del sistema dei mezzi di comunicazione di massa. L’economia non fa parte dell’agenda negoziale perché è una questione affrontata dal gruppo di lavoro guidato del Segretario Esecutivo della Comunità di Sviluppo dell’Africa Australe.
La crisi politica, sociale ed economica dello Zimbabwe dura da anni. La svolta negoziale impressa dal Presidente Mbeki apre uno spiraglio in una situazione sempre più difficile. L’inflazione ha raggiunto livelli con pochi paragoni al mondo: 4.500% al mese. Ma si tratta del dato ufficiale, secondo stime indipendenti, l’inflazione è almeno il doppio di quanto dichiarato dal governo. Questo significa che nel giro di una settimana il prezzo di una bistecca aumenta di 2 volte e mezzo, quello di una bottiglia di olio da cucina raddoppia, e quello di un biglietto di autobus aumenta da 3 a 5 volte. La popolazione è ormai allo stremo. Anche chi ha il denaro necessario fatica a trovare i beni di prima necessità, perché i negozi sono vuoti anche a causa della svalutazione della moneta locale che ha reso proibitivo l’acquisto delle merci importate. (L.M.) (Agenzia Fides 25/6/2007 righe 31 parole 315)


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