AFRICA/ZIMBABWE - “Dio ascolta il grido degli oppressi”: documento dei Vescovi dello Zimbabwe che hanno indetto una giornata di preghiera e di digiuno per il Paese, domenica 14 aprile

venerdì, 30 marzo 2007

Harare (Agenzia Fides)- “Una ridotta minoranza della popolazione è diventata molto ricca da un giorno all’altro, mentre la maggioranza sta languendo nella povertà. Si è così creata una forte disparità tra ricchi e poveri” affermano i Vescovi dello Zimbabwe nella Lettera Pastorale “Dio ascolta il grido degli oppressi”, che verrà letta la domenica delle Palme in tutte le parrocchie del Paese. Nel documento, inviato all’Agenzia Fides, la Conferenza Episcopale dello Zimbabwe chiede, tra l’altro, l’elaborazione di una nuova Costituzione per far uscire il Paese dalla crisi (vedi Fides 29 marzo 2007).
“Il nostro Paese è in una crisi profonda” affermano i Vescovi. “Nella nostra preghiera e nella riflessione quaresimale, abbiamo cercato di comprendere le ragioni di questa situazione. Siamo arrivati alla conclusione che la crisi del nostro Paese è essenzialmente una crisi della capacità di governo e una crisi di leadership oltre ad essere una crisi morale e spirituale”.
Nel documento si sottolineano le difficoltà che sta attraversando il Paese: “Il sistema sanitario nazionale è stato completamente disintegrato a causa del prolungato sciopero dei medici, della mancanza di medicinali, della fatiscenza delle attrezzature essenziali. Nel settore educativo, gli alti costi delle tasse scolastiche, la mancanza di insegnanti e di risorse hanno portato all’arresto delle attività in diverse scuole pubbliche e negli istituti superiori. È in aumento il numero di studenti costretti a terminare gli studi. Allo stesso tempo, le intromissioni del governo con disposizioni che riguardano le scuole private hanno creato conflitti e tensioni inutili”.
I servizi pubblici nelle città e nei villaggi dello Zimbabwe “sono a pezzi” continua il documento. “Strade, illuminazione stradale, reti idriche e fognarie sono in uno stato di fatiscenza molto seria, al punto da costituire una minaccia molto grave per la sicurezza e la salute pubblica, mentre la raccolta dei rifiuti è completamente bloccata in diversi luoghi. La continua interferenza politica nel lavoro dei Consigli locali, democraticamente eletti, è una delle principali cause di questo dissesto”.
I Vescovi ricordano anche l’origine della crisi: “A seguito di una radicale riforma agraria di sette anni fa, oggi diverse persone vanno a dormire affamate e di giorno si svegliano senza lavoro. Centinaia di aziende sono state costrette a chiudere. L’80% della popolazione dello Zimbabwe è senza impiego”.
La speranza viene da Dio che “ascolta il grido degli oppressi” ricordano i Vescovi, che invitano a “gesti concreti per tenere viva la speranza. Invitiamo tutti i fedeli alla Giornata di Preghiera e di digiuno per lo Zimbabwe, il 14 aprile 2007, che sarà seguita da un momento di preghiera il venerdì di ogni settimana, in tutte le parrocchie del Paese”. (L.M.) (Agenzia Fides 30/3/2007 righe 38 parole 465)


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