AFRICA/ZIMBABWE - Una nuova Costituzione “ispirata dal popolo” chiedono i Vescovi dello Zimbabwe

giovedì, 29 marzo 2007

Harare (Agenzia Fides)- Una nuova Costituzione “ispirata dal popolo” per far uscire il Paese dalla crisi politica, economica e sociale. È quanto chiedono i Vescovi dello Zimbabwe in una lettera che sarà diffusa in tutte le parrocchie del Paese, il 1° aprile, Domenica delle Palme. La nuova Costituzione chiesta dalla Conferenza Episcopale dovrà permettere lo svolgimento di elezioni libere e trasparenti. Nel documento si sottolinea che la crisi delllo Zimbabwe è “una crisi di governo e leadership, oltre che una crisi spirituale e morale”.
La necessità di adottare una nuova Costituzione era sottolineata anche in un documento presentato nell’ottobre 2006 dalle principali confessioni cristiane, tra cui quella cattolica. Nel documento intitolato “Lo Zimbabwe che vogliamo” si ricorda che l’attuale Costituzione risale al periodo della decolonizzazione, quando la vecchia Rhodesia dominata dall’elite di origine europea divenne l’attuale Zimbabwe. “La nostra Costituzione non è derivata dal consenso collettivo o dal consenso della popolazione dello Zimbabwe. Il suo obiettivo principale era quello di facilitare il trasferimento di potere dalla minoranza dei coloni alla maggioranza indigena. La mancanza di una propria Costituzione è fonte di profondo scontento in diverse parti della nostra società”.
Nella loro lettera i Vescovi denunciano anche la repressione poliziesca attuata dal governo: “Quando le sofferenze della popolazione si fanno più marcate, lo Stato risponde con un’oppressione sempre più dura, con arresti, detenzioni, interdizioni, violenze e torture”.
Ieri, 28 marzo, era stato arrestato per la seconda volta Morgan Tsvangirai, leader del principale partito di opposizione, il Movimento per il Cambiamento Democratico (MCD), che è stato in seguito rilasciato.
La crisi dello Zimbabwe è al centro del vertice della Comunità per lo Sviluppo dell’Africa Meridionale (SADC) che si conclude oggi, 29 marzo, a Dar es Salaam, capitale della Tanzania. Secondo alcune indiscrezioni i Capi di Stato dell’Africa australe cercheranno di convincere il loro omologo dello Zimbabwe, Robert Mugabe, ad incontrare i leader dell’opposizione. I Paesi africani finora si sono dimostrati restii a condannare pubblicamente le violazioni dei diritti umani commessi dal governo dello Zimbabwe, a differenza degli Stati occidentali, in particolar modo quelli appartenenti al Commonwealth. L’Australia ha annunciato una campagna “vigorosa” per sostenere la lotta dei cittadini dello Zimbabwe contro il Presidente Mugabe. È stato costituito un fondo speciale per alleviare le conseguenze della crisi economica del Paese. (L.M.) (Agenzia Fides 29/3/2007 righe 34 parole 400)


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