AFRICA/GUINEA - I Presidenti di Sierra Leone, Liberia e Guinea si incontrano per discutere della crisi guineana ed evitare un suo allargamento all’intera regione

mercoledì, 21 febbraio 2007

Conakry (Agenzia Fides)- La crisi guineana è al centro dell’attenzione degli Stati della regione, che temono un estendersi dell’instabilità oltre i confini della Guinea. I Presidenti della Sierra Leone e della Liberia, Ahmad Tejan Kabbah e Ellen Johnson-Sirleaf, si sono incontrati con il Capo dello Stato guineano, Lansana Conté, per discutere della grave situazione venutasi a creare in Guinea dopo la riprese dello sciopero generale e la proclamazione della legge marziale (vedi Fides 17 e 14 febbraio 2007).
Al centro dei colloqui vi sono la collaborazione per il controllo delle frontiere comuni e la sicurezza regionale. A preoccupare i 3 leader sono soprattutto alcuni rapporti che riportano il reclutamento di ex ribelli liberiani per combattere in Guinea nel caso la crisi degenerasse in una guerra civile aperta.
Sia la Sierra Leone sia la Liberia sono uscite da qualche anno da due sanguinose guerre civili intrecciate tra loro. Nonostante l’avvio di programmi di disarmo e di smobilitazione dei combattenti, in entrambi Paesi (ma soprattutto in Liberia) continuano a circolare illecitamente armi da guerra e diversi ex guerriglieri faticano a inserirsi nella vita civile, rimanendo a disposizione per nuove avventure belliche. Esiste quindi il rischio che armi e mercenari affluiscono in Guinea dai Paesi vicini, anche perché alcuni gruppi di guerriglia che avevano combattuto in Sierra Leone e in Liberia, a suo tempo avevano ricevuto aiuto dalla Guinea.
L’esplosione di una vera e propria guerra civile in Guinea rischierebbe di far ricadere l’intera regione nel caos, coinvolgendo Stati ancora fragili. Oltre Liberia e Sierra Leone anche la Guinea Bissau, che ha appena superato un periodo di forte instabilità interna, finirebbe per essere coinvolta. Il Presidente di questo Paese, Joao Bernardo Vieira, ha forti legami con il Presidente guineano Conté. Anche se il governo di Bissau ha smentito di aver inviato proprie truppe in appoggio a quelle di Conakry per reprimere le manifestazioni, esiste la possibilità di un coinvolgimento dell’esercito di Viera nel caso la situazione del Paese vicino precipiti.
A dimostrazione del fatto che le diverse crisi regionali sono interconnesse, in Guinea sono ancora presenti decine di migliaia di rifugiati liberiani. In un comunicato inviato all’Agenzia Fides l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) afferma che l’organizzazione umanitaria continua a svolgere le proprie attività in favore di migliaia di rifugiati che si trovano in Guinea in un contesto sempre più complesso ed instabile. Dall'inizio del programma di rimpatrio volontario avviato dall'UNHCR nell'ottobre 2004, in totale circa 90mila rifugiati hanno fatto ritorno in Liberia.
La Guinea ospita ancora oltre 31mila rifugiati, dei quali 22mila sono liberiani, circa 5mila sierraleonesi e 4.500 ivoriani. Oltre i due terzi della popolazione di rifugiati che ancora si trova nel paese risiede all'interno di campi lungo i confini con Sierra Leone, Liberia e Costa d'Avorio, mentre i restanti 9mila si trovano nella capitale Conakry. (L.M.) (Agenzia Fides 21/2/2007 righe 39 parole 494)


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