EUROPA/SPAGNA - Non ammettere l'esistenza obiettiva della verità e del bene, ignorare l'esistenza di Dio e la dimensione trascendente, imporre l'ideologia di genere: alcuni motivi per respingere la materia di “Educazione per la Cittadinanza” che si vuole imporre nelle scuole

martedì, 23 gennaio 2007

Madrid (Agenzia Fides) - L'Associazione “Professionisti per l'Etica” considera che la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale dello Stato dei contenuti minimi della materia denominata 'Educazione per la Cittadinanza' che si vuole imporre nelle scuole in Spagna, conferma le previsioni che si temevano, poiché "irrompe in pieno nella formazione morale dei giovani, un diritto che spetta ai genitori e non al Ministero dell’Educazione". Il direttore dell'Associazione, Jaime Urcelay, ha affermato: "siamo a favore della formazione nei valori necessari per la vita e per la convivenza sociale, ma ci opponiamo fermamente a questa materia perché costituisce uno strumento ideologico a servizio del governo di turno".
Per questa ragione l'Associazione ha pubblicato un opuscolo informativo che raccoglie i 10 motivi per i quali la materia deve essere respinta. Tra queste motivazioni, si afferma che essa costituisce un'intromissione dello Stato nell'educazione morale degli alunni; non ammette l'esistenza obiettiva della verità e del bene; pretende di educare nella morale ignorando le tradizioni religiose, l'esistenza di Dio e la stessa dimensione trascendente della persona; impone l'ideologia di genere e la diversità delle opzioni affettivo-sessuali; abusa delle emozioni e degli affetti degli alunni rinunciando alla pedagogia dello sforzo, dell'esigenza e della volontà; esprimerà valutazioni osservando il comportamento degli alunni e non l'acquisizione delle conoscenze; è discriminatoria rispetto alla materia di Religione che volontariamente viene scelta dagli alunni.
L'Associazione in precedenza aveva già pubblicato, con l'appoggio di altre 16 organizzazioni, una “Guida per l'Obiezione di Coscienza” (vedi Fides 27/7/2006), indirizzata ad orientare i genitori nel loro diritto all'obiezione di coscienza contro la materia che incide sulla formazione morale dei figli. (RG) (Agenzia Fides 23/1/2007; righe 21, parole 269)


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