Bissau (Agenzia Fides)- “Una crisi drammatica”. Così il governo della Guinea Bissau ha definito la crisi alimentare nel sud della Guinea Bissau. Le autorità locali hanno lanciato un forte appello alla comunità internazionale per far fronte alla situazione nella regione, che finora era considerata il “granaio” del Paese.
Il 3 maggio, il ministro dello Sviluppo rurale, Sola Na Klim ha dichiarato ai partner bilaterali e multilaterali della Guinea Bissau che più di 140 famiglie del sud del Paese soffrono la fame a causa di “una grave crisi alimentare”. La causa della forte riduzione della produzione agricola è legata alla salinità del suolo. Il ministro ha spiegato che l’acqua di mare è progredita verso le terre fertili, impoverendo il loro rendimento.
Si tratta di un fenomeno che ha messo in ginocchio, il “granaio della Guinea Bissau”, la parte del Paese dove le piogge sono più abbondanti. La mancanza di cibo, una vera novità per la regione, rischia adesso di estendersi alle altre regioni del Paese. Da tempo nel nord della Guinea Bissau vi è una grave carestia.
Il Programma Alimentare Mondiale (PAM), in collaborazione con la Croce Rossa locale, ha distribuito 85 tonnellate di viveri a 9mila rifugiati, la maggioranza dei quali sono donne e bambini. Queste persone sono state costrette a fuggire dal loro villaggio situato sul confine con il Senegal, a causa dei combattimenti tra l’esercito della Guinea Bissau e una fazione dissidente del Movimento delle Forze Democratiche della Casamance (MFDC). Anche la Caritas è mobilitata per assistere i rifugiati (vedi Fides 26 aprile 2006). (L.M.) (Agenzia Fides 5/5/2006 righe 24 parole 272)