Islamabad (Agenzia Fides)- Da oltre un mese e mezzo continua incessante il lavoro dei salesiani e dei loro volontari nei due accampamenti allestiti con 180 tende ad Abbodabad ed in via di completamento con 200 tende a Duma Jabra, località nell’area devastata dal terribile terremoto che ha coinvolto il nord-ovest del Pakistan.
L’accampamento di Abbodabad, consegnato completato al personale locale, è stato sistemato in appena due settimane da Don Miguel Angel Ruiz, da Don Peter Zago, da 70 studenti insieme ad alcuni docenti della Scuola Tecnica di Yuhannabad a Lahore e da tre volontarie, un’italiana infermiera e due spagnole, insegnanti presso la scuola di Lahore e di Islamabad.
Il lavoro più complesso è stato quello di organizzare i vari gruppi, contattare le autorità, spesso ricucire i rapporti tra i diversi gruppi presenti nell’area e dare le prime cure mediche ai tanti feriti e malati. Infatti, Il campo, sistemato vicino al Yahub Learning Hospital, accoglie molte delle vittime del terremoto, che portate all’ospedale in elicottero dai villaggi dell’intera area per le prime cure, sono state poi inviate al campo dove sono seguite da un gruppo di dottori ed infermieri.
La tendopoli non e’ un campo rifugiati, ma un luogo ove si è accolti e si riceve sostegno nel recupero fisico e psicologico. Ed il lavoro delle tre volontarie, nel fornire cure mediche e il necessario per la degenza dei tanti bisognosi, e dei ragazzi con gli insegnanti nella costruzioni di tutte quelle infrastrutture per rendere la vita degli occupanti delle tende la più facile oltre alla preparazione dei pasti tre volte al giorno, alla distribuzione d’acqua e bevande, alla pulizia del campo è stato apprezzato ed elogiato da tutti.
“La nota più positiva - ha scritto Don Zago, dell’Opera Salesiana di Quetta - era vederci, noi minoranza cristiana, affiancati da centinaia di mussulmani che collaboravano nella costruzione di queste strutture di ricupero. Hanno ammirato le nostre volontarie ed i nostri 70 giovani studenti che per ben due settimane, sovente sotto la pioggia, innalzavano tende, preparavano il cibo, distribuivano coperte, trasportavano ammalati e feriti. Ed in due settimane siamo riusciti ad organizzare e a far funzionare il campo e consegnarlo al personale locale; ora il campo è’ nelle mani dell’ingegnere civile Sahir e quella medica sotto la sorveglianza del dottor Nassim In tutti questi giorni di fatica ci ha accompagnati la certezza che Don Bosco, il nostro fondatore, da lassù’ ci incoraggia.”
Alcuni giorni fa, sono partiti un gruppo composto da 20 docenti insieme ai giovani della Scuola Tecnica di Yuhannabad a Lahore sotto la guida di Don Miguel Angel Ruiz per Duma Jabra, a pochi chilometri a nord di Balakot, con una jeep, un pulman e due camion di materiale per costruire in quella zona un campo con 200 tende, che ospitino le famiglie del villaggio e di quelli vicini che nel terremoto hanno perduto la casa. (L.M.) (Agenzia Fides 24/11/2005 righe 37 parole 493)