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di Andrew Doan Thanh Phong
Ha Tinh (Agenzia Fides) - “Una parola di comprensione, una mano tesa possono salvare una vita”. Lo ripete con risolutezza padre Joseph Tran Van Bong nei corsi di formazione che orientano su come ascoltare, accompagnare e sostenere le donne incinte in difficoltà, in particolare quelle che hanno subito traumi psicologici o si trovano in una situazione di gravidanza indesiderata.
Un programma di formazione rivolto a 100 appartenenti ala comunità ecclesiale è stato promosso lo scorso ottobre nella parrocchia di An Nhien dal Sottocomitato per la protezione della vita - Caritas della diocesi di Ha Tinh, nel Vietnam centrale. Il programma si è sviluppato intorno al tema: “Accompagnare e consigliare le donne in gravidanza nell'opera di protezione della vita”.
Secondo il Dipartimento di Pianificazione Familiare del Vietnam, ogni anno nel Paese si registrano quasi 300mila aborti, principalmente tra le ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che per il 60-70% sono studentesse. Inoltre, il tasso di aborti praticati dopo la dodicesima settimana di gravidanza rappresenta quasi l'80%. E un rapporto del Ministero della Salute vietnamita indica che circa il 44% dei giovani in Vietnam ha rapporti sessuali prima del matrimonio.
Un altro sondaggio condotto dall'Università di Medicina e Farmacia di Thai Nguyen ha mostrato che tra gli studenti che convivono e hanno rapporti sessuali, solo il 48% usa contraccettivi e, in caso di gravidanza, il 64% sceglie l'aborto, in parte perché i loro fidanzati scappano e lasciano le loro ragazze incinte da sole, mentre il restante 36% si sposa e inizia una vita coniugale.
La studentessa K.T., che studia marketing a Ho Chi Minh City e racconta la sua storia chiedendo di rimanere in condizione di anonimato, ha confidato: "L'uomo che amavo con tutto il cuore ha abbandonato me e il nostro bambino non ancora nato. Aver subito nel mio cuore la ferita di un simile tradimento mi ha spinto a tornare a casa da Ho Chi Minh City nella speranza di essere accettata dai miei genitori. Ma i miei genitori non sono riusciti ad accettare questa realtà e hanno provato a spingermi verso l’opzione di abortire per ricominciare una nuova vita, poiché la mia famiglia temeva lo scandalo davanti ai vicini. Il mio cuore era pieno di tristezza per il senso di abbandono da parte del mio amato e per il rifiuto della mia famiglia, e ho quasi perso la volontà di vivere. Tuttavia, amavo il bambino innocente che portavo in grembo e non potevo accettare che gli errori commessi dagli adulti potessero privare di vita un feto in crescita. Alla fine, ho deciso di tornare a Saigon con la gravidanza e di partorire rimanendo da sola”.
Situazioni simili si verificano in molti luoghi del Vietnam e coinvolgono soprattutto ragazze che lavorano o studiano lontano da casa. Nella provincia di Binh Duong, nel Vietnam meridionale, attualmente ci sono circa 700.000 lavoratori impiegati nelle aree industriali, e tra loro il 70% sono migranti provenienti dalle province di tutto il Paese. Quasi ogni giorno, ci sono lavoratrici e studentesse non sposate che si recano negli ospedali per abortire. Ogni settimana vengono abbandonati negli ospedali neonati provenienti dalle zone in cui ci sono aree industriali e fabbriche di prodotti destinati all’esportazione. Si stima che negli ultimi anni la situazione dell'abbandono dei neonati tenda ad aumentare del 20-30% ogni anno.
Di fronte a queste dolorose realtà, associazioni e gruppi della Chiesa vietnamita hanno scelto di offrire il proprio contributo alla protezione della vita, aprendo strutture chiamate “Cozy Homes” per prendersi cura delle donne incinte che non hanno parentele strette. Oltre a prendersi cura della loro vita materiale, le Cozy Homes cercano di alleviare il dolore delle donne incinte abbandonate dalle loro famiglie, dai loro genitori e dai loro amanti.
Recentemente, sui social network sono stati pubblicati post come: “Sono disponibili rifugi temporanei per donne incinte indigenti” o “Camere gratuite per donne incinte sole”, accompagnati da indirizzi come Jesus Cozy Home, Faith Family, Gerardo Charity House, Mai Linh Cozy Homes delle Congregazioni delle Figlie della Carità di Vinh Son e Mai Tam Cozy Homes appartenenti all’Ordine di San Camillo.
La maggior parte delle donne incinte aveva vissuto in condizioni di solitudine, paura e delusione prima di arrivare in queste case accoglienti, poi sono state aiutate a stabilizzare la loro condizione psicologica e a formarsi per assumere lavori, in maniera stabile. Alla fine, si sono sentite al sicuro e hanno vissuto felicemente con le persone che le circondavano e sono state accompagnate a prendersi cura della loro salute fino al parto.
Questo sostegno amorevole e silenzioso offerto a donne in gravidanza e a bambini neonati he stato raccontato in un servizio di un giornale vietnamita di Dan Viet: “Oltre a costruire un cimitero per i feti abortiti” si legge nell’articolo “la parrocchia di Minh Giao nella città di Da Lat, nella provincia di Lam Dong, nel Vietnam meridionale, gestisce anche una casa accogliente per crescere e prendersi cura di molti bambini abbandonati. La parrocchia diventa davvero anche un rifugio per i piccoli angeli”
La signora KT, sopra citata, ha continuato così il suo racconto: "A Ho Chi Minh City ho due amici cattolici molto cari e, quando hanno saputo della mia difficile situazione, sono stati molto comprensivi e hanno sostenuto la mia decisione. Poi mi hanno presentato la casa di accoglienza Thanh Tam della Congregazione di Nostra Signora della Missione, nel distretto 7 di Ho Chi Minh City, nel Vietnam meridionale, dove le suore accettano di aiutare le donne incinte come me. Così mi sono trasferita nella casa accogliente per aspettare il giorno del parto. E da quel momento la mia vita ha cominciato a cambiare”. (Agenzia Fides 18/12/2025)
ASIA/COREA DEL SUD - Un movimento per la vita a livello nazionale, per "lanciare un grido profetico"