Phnom Penh (Agenzia Fides) - "Dialogo e fratellanza sono le parole chiave per avanzare sulla via della pace. Con Papa Leone XIV, vogliamo continuare a dialogare e costruire ponti. Questo ottavo Colloquio Cristiano-buddista, che riunisce 50 delegati buddisti e cattolici internazionali da 20 Paesi e 100 delegati buddisti e cattolici dalla Cambogia, è un evento che rimarrà nella storia della nostra piccola Chiesa cattolica in Cambogia e rafforzerà l'opera di dialogo e pace portata avanti qui e nei nostri rispettivi Paesi": con queste parole il Vescovo Olivier Schmitthaeusler, Vicario Apostolico di Phnom Penh, ha accolto oggi, 27 maggio, i numerosi ospiti, studiosi e leader religiosi, presenti in Cambogia per l' 8° Colloquio - Cristiano-Buddista, incentrato sul tema "Insieme lavoriamo per costruire la pace attraverso la riconciliazione e la resilienza".
Il Vescovo, dando il via ai lavori del congresso, ha dato il caloroso benvenuto da parte della Chiesa cattolica di Cambogia, "una piccola Chiesa con circa 20.000 fedeli, 80 sacerdoti, di cui 14 locali, e 200 religiosi e religiose, tra cui 15 suore locali", ringraziando le massime autorità civili e religiose della Cambogia, come il Ministro delle religioni e dei culti. "Nella realtà cambogiana viviamo insieme in pace e armonia", ha detto il Vescovo, " ed è la pace che ci permette di costruire la nostra società guardando al futuro con fiducia".
Il Vicario Apostolico ha voluto citare Papa Francesco, notando che "attraverso le sue parole e le sue azioni, ha aperto nuove prospettive di incontro, al fine di promuovere la cultura del dialogo come via, la collaborazione comune come stile di vita e la comprensione reciproca come metodo e criterio", come afferma il Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza, del 2019.
E , riprendendo poi San Giovanni Paolo II "amico del Venerabile Patriarca di Phnom Penh, Samdach Tep Vong, scomparso l'anno scorso", ha ricordato le quattro piste del dialogo interreligioso presenti nel documento "Redemptoris Missio" del 1990: "Il dialogo della vita, aperto a ogni persona, che è la vita quotidiana di ognuno di noi, soprattutto qui in Cambogia, dove buddisti, cristiani e musulmani vivono in armonia negli scambi di vita". Poi c'è, ha detto, "il dialogo delle opere, attraverso l'educazione alla pace e alla solidarietà. In Cambogia svolgiamo numerose attività insieme: visite a prigioni, ospedali, campi interreligiosi per i giovani, giornate ambientali, scuole primarie". Il terzo è "il dialogo teologico, che vivremo durante questa conferenza, e vorrei ringraziare i numerosi relatori che ci aiuteranno nella nostra riflessione". Infine, non manca "il dialogo dell'esperienza religiosa, che conduce i credenti alla contemplazione per penetrare il mistero di Dio".
Il Vicario ha poi voluto ricordare che "Papa Leone iniziando il suo pontificato, come figlio di Sant'Agostino, ci ha invitato ci ad amarci gli uni gli altri con l'unico amore che viene da Dio, vivendo nella verità per promuovere la giustizia nelle nostre società. Questa giustizia assicura il bene comune e la dignità di ciascuno e da cui scaturirà la pace". La pace, ha aggiunto "non è semplicemente l'assenza di guerra, ma è vivere insieme in fraternità e armonia", e così ha auspicato che l'iniziativa del Colloquio cristiano-buddista "possa essere un segno visibile di questa armonia che, in questo Anno Giubilare per la Chiesa Cattolica, condurrà ciascuno di noi verso la speranza".
Dal 26 al 29 maggio 2025, leader religiosi, studiosi provenienti da tutto il mondo sono riuniti a Phnom Penh. Co-organizzato dalla Chiesa cattolica in Cambogia e dal Dicastero vaticano per il dialogo interreligioso, l'incontro, riunendo rappresentanti di 16 paesi, insieme ai delegati della Federazione delle Conferenze Episcopali Asiatiche (FABC), si basa su una tradizione di partenariato spirituale radicata nella Nostra Aetate (1965), che riconosceva il buddismo come via per la "liberazione perfetta".
Fin dalla sua nascita, avvenuta nel 1995 a Taiwan, il convegno si è tenuto in paesi come India, Giappone, Italia e Thailandia. Il convegno di quest'anno affronta questioni globali come la violenza, la frammentazione sociale e le crisi ecologiche, sottolineando come i valori buddisti e cristiani (compassione, giustizia e amore) possano contribuire a costruire comunità resilienti e a ripristinare la dignità umana.
In una nazione come la Cambogia, che emerge da un passato travagliato, l'ottavo Colloquio invia un messaggio chiaro: il dialogo interreligioso è essenziale per costruire un mondo più giusto, pacifico e compassionevole. Dal 1994, la Chiesa cattolica in Cambogia ha svolto un ruolo determinante nel promuovere la cooperazione interreligiosa con la comunità buddista, maggioritaria nella nazione, attraverso sforzi congiunti in campo educativo, umanitario e di costruzione della pace. L'incontro vuole anche celebrare l'impegno del Consiglio interreligioso cambogiano (CIC), che unisce buddisti, cristiani, musulmani e altri nel promuovere armonia, collaborazione, convivenza.
(PA) (Agenzia Fides 27/5/2025)