AFRICA/NIGER - Quattordici vedove disarmate sfidano i gruppi armati e vincono

mercoledì, 13 novembre 2024

di Mauro Armanino

Niamey (Agenzia Fides) - I loro mariti e pure alcuni dei loro figli sono stati uccisi dai gruppi armati che terrorizzano e svuotano di popolazione a loro ostile i villaggi nella zona delle Tre Frontiere che comprende Burkina Faso-Mali-Niger. Le 14 vedove in questione sono originarie dei villaggi nella zona adiacente al Burkina Faso. Incoscientemente hanno lasciato le rare distribuzioni di cibo nelle aree degli sfollati creati a Makalonde e Torodi, per raggiungere i campi dei rispettivi villaggi abbandonati dalla popolazione. Da buone contadine, per non vivere di carità aliena, hanno scelto di andare a recuperare i sacchi di miglio e di sorgo che si trovavano custoditi nei villaggi.

Al ritorno sono state intercettate dai ‘banditi’, come vengono definiti i gruppi armati e spogliate dei preziosi sacchi di cibo che, assieme alla famiglia, avevano coltivato, raccolto e posto nei granai. I giovani armati si sono limitati a confiscare il cibo senza arrecare alcun danno alle 14 vedove in cammino di ritorno. I pochi soldi che custodivano non sono stati loro sottratti. Con la vita salva le vedove sono tornate alle precarie condizioni di vita che caratterizza le le migliaia di sfollati a causa degli attacchi e le minacce dei gruppi armati citati. Nel Niger sono oltre 500 mila, assieme ai rifugiati.

Le 14 vedove che hanno sfidato i gruppi armati, contrariamente a quanto si possa pensare, hanno vinto la battaglia disarmate. Il miglio col sorgo costituiscono infatti gli alimenti di base per le popolazioni frontaliere e contribuiscono a rafforzare l’identità culturale del popolo. Sono state minacciate e derubate del frutto del loro lavoro. Hanno compiuto ciò che i loro mariti avrebbero fatto. Hanno sfidato a mani nude le regole imposte da un’ideologia religiosa espropriata dalla violenza contro i deboli. Le vedove hanno vinto perchè, per la loro azione, hanno smascherato il dio violento.

Quanto accaduto in un remoto villaggio della savana del Sahel non entrerà nelle ormai abituali statistiche dei morti o feriti per le incursioni dei gruppi armati. Passerà inosservato come la maggior parte delle violenze nascoste e silenziose che feriscono il fragile tessuto sociale delle popolazioni. Esse, rese invisibili dalla povertà e la dimenticanza delle autorità politiche e militari, sopravvivono grazie alla straordinaria forza e dignità di cui solo i contadini custodiscono il segreto. Le 14 vedove che portavano sulle spalle il cibo per i figli stavano in realtà portando anche il nostro futuro.

(Agenzia Fides 13/11/2024)


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