VATICANO - Pellicole e foto dalle missioni: un tesoro da custodire e riscoprire

mercoledì, 16 ottobre 2024

di Samuele Massimi e Fabio Beretta

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Recuperare e valorizzare il vasto patrimonio multimediale raccolto negli archivi dei principali enti religiosi coinvolti nelle missioni con l’obiettivo di dare un nuovo impulso alle missioni cattoliche. Di questo si è parlato nelle sale della Casina Pio IV, gioiello rinascimentale incastonato nei Giardini Vaticani, dove, in occasione dell’ottobre missionario, si è svolto il Convegno internazionale “Cinema e Missione. Fonti audiovisive e storia delle missioni cattoliche” che ha visto coinvolti ben sedici relatori, per lo più archivisti dei vari enti religiosi provenienti da diverse nazioni, assieme ad esponenti del mondo accademico.

Organizzato dall’Università Telematica Internazionale Uninettuno, dal Centro di ricerca CAST (Catholicism and Audiovisual Studies) e dalla Fondazione MAC (Memorie Audiovisive del Cattolicesimo) in collaborazione con la Biblioteca Apostolica Vaticana, la Consulta Nazionale Universitaria del Cinema (CUC), la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura e l’Archivio Storico di Propaganda Fide, il convegno si è aperto con il saluto di Angelo Vincenzo Zani, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, che ha ricordato come il patrimonio della Biblioteca Apostolica, dove “oramai i libri dialogano con film, cd, vinili e fotografie”, è sempre più “multimediale”.

Un dialogo che esiste in molti archivi, come ha ricordato poi don Dario Edoardo Viganò, vicecancelliere della Pontificia accademia delle scienze e della Pontificia accademia delle scienze sociali, nella sua prolusione, che “evidenzia un cambio di prospettiva culturale” iniziato il secolo scorso. “Cambiando la visione del materiale multimediale del cinema cristiano-cattolico del 900 cambia anche il valore del materiale posseduto nei diversi archivi delle diverse realtà della Chiesa missionaria”. Oggi “non si guarda più alla spettacolarità del prodotto ma alla sua capacità di trasmettere idee e contenuti. In questa prospettiva si può parlare di ‘Apostolic Cinema’ - secondo Viganò - un vero e proprio genere a sé stante, e ciò che poteva essere un punto debole sotto il profilo comunicativo diventa ora patrimonio culturale”.

Su questo un contributo fondamentale è giunto dall’Archivio Storico di Propaganda Fide, elogiato da tutti i presenti non solo per la ricchezza delle fonti presenti ma, soprattutto, per essere un “modello” di archivio dove la carta convive con la celluloide, le fotografie e tanti altri formati. E proprio le fotografie sono state il centro della relazione di don Flavio Belluomini, archivista del Dicastero per l'Evangelizzazione, intitolata: "Il patrimonio fotografico dell'Agenzia Fides conservato nell'Archivio Storico di Propaganda Fide: fonte per la storia delle missioni".

Durante le sessioni si è discusso di vari aspetti, primo fra tutti quello di far emergere l’importanza e l’urgenza della valorizzazione di questo patrimonio che i vari archivi delle diverse realtà missionarie possiedono. Trattandosi infatti di supporti audiovisivi datati, lo stato di conservazione del materiale rischia di essere compromesso. In tutte le relazioni si è toccato il tema della seria necessità della digitalizzazione delle fonti possedute affinché le testimonianze dell’immenso lavoro missionario del XX secolo non vada perduto. Una necessità spesso tenuta a freno per via degli alti costi economici.

Un punto altrettanto significativo emerso, quello sulla mancanza dei metadati delle varie fonti audiovisive. Non conoscere la totale localizzazione storica e geografica dei prodotti audiovisivi (a volte si conosce il luogo, a volte il periodo in cui sono stati realizzati ma spesso non si ha la completezza delle informazioni) ne comporta la difficile archiviazione e diffusione e rende difficile conoscere l’oggettiva vastità di questo "tesoro". Da qui l’idea di un questionario che verrà inviato ai vari enti per tentare di quantificare e catalogare tutti i materiali facendo così riemergere dalla polvere del tempo la storia delle realtà missionarie. (Agenzia Fides 16/10/2024)


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