Khartoum (Agenzia Fides) – Si sono intensificati i combattimenti a Khartoum tra l’esercito sudanese (SAF) e le Forze di Supporto Rapido (RSF), con i militari regolari che sembrano aver ripreso l’iniziativa per prendere il controllo di importanti centri della capitale sudanese in mano ai miliziani rivali. L’offensiva dell’esercito è iniziata il 26 settembre e da allora i militari delle SAF sono riusciti a respingere i miliziani delle RSF dal centro di Khartoum, avvicinandosi al Palazzo Presidenziale.
L'esercito ha preso il controllo dei due ponti principali della capitale Khartoum, che collegano Omdurman a Khartoum Nord e Khartoum.
I combattimenti sono concentrati nella zona di Al-Muqrin, nel centro della capitale dove l’esercito sarebbe riuscito a conquistare la sede della Banca Centrale sudanese. La RSF aveva preso il controllo della Banca Centrale del Sudan a metà aprile 2023, mentre il governo, sostenuto dall’esercito, ha trasferito le operazioni operative della Banca Centrale nella città di Port Sudan, la capitale temporanea dell’esecutivo.
I combattimenti hanno inflitto gravi danni agli edifici mentre non si hanno notizie sul numero di vittime,
Se l'esercito riuscisse ad estendere la sua influenza militare sulla regione centrale di Khartoum, le Forze di Supporto Rapido, perdendo questa regione, potrebbero vedere sfumare importanti carte da giocare al tavolo delle trattative, che sono comunque al momento ferme per il rifiuto delle SAF di parteciparvi (vedi Fides 22/8/2024).
Anche nel Darfur, feudo delle RSF, infuriano i combattimenti. In particolare a El Fasher, la capitale del Nord Darfur, ultimo ridotto delle SAF nella regione, assediata dalle RSF che continua a bombardala provocando vittime tra i civili.
A peggiorare la situazione umanitaria sono le epidemie di colera che hanno colpito lo Stato di Kassala e di dengue che interessa in particolare lo Stato di Khartoum,
La guerra scoppiata nell’aprile 2023 ha portato allo sfollamento di oltre 13 milioni di sudanesi all’interno del Paese e all’estero, ha ucciso 20.000 persone, ne ha ferite 33.000, ed ora minaccia la sicurezza alimentare di 25 milioni di abitanti, con cinque milioni sull’orlo della carestia. (L.M.) (Agenzia Fides 3/10/2024)