AFRICA/NIGERIA - I Vescovi: “il debito estero è una nuova forma di schiavitù per le generazioni presenti e future”

lunedì, 2 settembre 2024 vescovi   economia   chiese locali  

Abuja (Agenzia Fides) – “Il peso del debito si è rivelato una nuova forma di schiavitù per le generazioni presenti e future” affermano i Vescovi della Nigeria, nella dichiarazione pubblicata al termine della loro seconda Assemblea Plenaria tenutasi dal 22 al 30 agosto nella diocesi di Auchi, nello Stato di Edo.
Nel documento i Vescovi ricordano il diritto dei nigeriani a protestare pacificamente contro la politica economica del Presidente Bola Ahmed Tinubu. “La nostra gente ha recentemente intrapreso una protesta mentre l'economia nigeriana continua a deteriorarsi e riduce milioni di cittadini a una vita di povertà ripugnante e difficoltà indicibili. Notiamo che i nigeriani hanno il diritto costituzionale di esprimere le loro lamentele attraverso proteste pacifiche”. Sfortunatamente notano i Presuli, le proteste sono state dirottate da elementi criminali mentre “gli agenti di sicurezza, che normalmente dovrebbero proteggere i cittadini durante le proteste, hanno fatto ricorso a minacce, intimidazioni e ricatti per dissuadere i cittadini dal protestare e, in alcuni casi, si è sostenuto che abbiano commesso esecuzioni extragiudiziarie”.
La politica di austerità decisa dal governo è imposta dal servizio del debito pubblico della Nigeria. “Osserviamo che il servizio di enormi debiti verso agenzie monetarie internazionali e di conseguenza il reperimento di fondi internamente per bilanciare i deficit di bilancio hanno dato origine alle attuali riforme economiche del governo, consistenti principalmente nel ritiro dei sussidi per il carburante e nella fluttuazione della moneta nazionale (Naira). Siamo consapevoli che queste riforme hanno innescato un'inflazione galoppante che ha ridotto la maggior parte dei nigeriani a una vita di crudele sofferenza e miseria” affermano i Vescovi.
“Invitiamo pertanto l'attuale amministrazione del presidente Bola Ahmed Tinubu a riconsiderare le sue politiche di riforma economica, al fine di alleviare il peso delle difficoltà che gravano sui cittadini e favorire uno sviluppo delle persone”.
Nella dichiarazione si suggeriscono l’adozione di alcune politiche per mitigare l’impatto dell’inflazione sulla popolazione. In primis, supportare gli agricoltori con sussidi, prestiti agevolati, tecnologie moderne e sementi migliorati (ma non quelli geneticamente modificati) e fornire aiuti alle piccole e medie imprese alimentari. È inoltre urgente una riforma del sistema di tassazione che attualmente è composta da una serie di tasse federali, statali e locali, che strangolano le imprese.
Sul piano ecclesiale, infine, i Vescovi mettono in guardia i fedeli da “coloro che, pur dichiarandosi cattolici, istituiscono “ministeri” che non sono sotto la guida pastorale o spirituale di alcuna autorità ecclesiastica competente. Infatti, nessun ministero, associazione o istituzione può portare il nome di cattolico senza l’espresso permesso dell’autorità competente”. (L.M.) (Agenzia Fides 2/9/2024)


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