AFRICA/SUDAN - Fallito attentato al Presidente del governo di transizione, il generale Burhan

mercoledì, 31 luglio 2024

Khartoum (Agenzia Fides) – Nel giorno dell’uccisione a Teheran del leader di Hamas Ismail Haniyeh, rischia di passare in secondo piano la notizia di un altro omicidio (seppur fallito) di un alto esponente politico. Si tratta del generale Abdel-Fattah Burhan, leader delle forze armate sudanesi (SAF) e presidente del governo di transizione, che è sfuggito questa mattina, 31 luglio, ad un bombardamento effettuato da due droni nella base militare di Gebeit (nell’est del Sudan).
Il generale Burhan aveva appena finito di assistere alla cerimonia di consegna dei diplomi ai cadetti militari quando due droni di attacco hanno colpito la base. Il capo delle SAF è rimasto illeso ma cinque persone sono rimaste uccise.
In una dichiarazione scritta le SAF affermano che "i nostri missili antiaerei hanno abbattuto due UAV (droni) nemici che avevano preso di mira la cerimonia di laurea delle nostre forze militari, aeree e navali tenutasi a Gebeit”.
La base militare di Gibet si trova a circa 100 chilometri dalla capitale de facto dell’esercito, Port Sudan. Il generale Burhan è impegnato dal 15 aprile 2023 in un sanguinoso conflitto che vede contrapposte le SAF alle milizie paramilitari delle Forze di Supporto Rapido (RSF,) di Mohamed Hamdan “Hemedti” Dagalo (vedi Fides 17/4/2023).
L’attentato contro Burhan non è stato finora rivendicato dalle RSF, che dispongono in ogni caso di droni di attacco. La fallita uccisione del capo delle SAF, che è anche presidente del governo di transizione, arriva un giorno dopo che il ministero degli esteri allineato all'esercito ha accettato con riserva un invito degli Stati Uniti a colloqui in Svizzera ad agosto. La RSF hanno risposto affermando che avrebbe negoziato solo con l'esercito e non con gli islamisti che costituiscono una larga parte del governo presieduto da Burhan.
Una curiosa coincidenza concerne il fatto che il fallito assassinio di Burhan sia avvenuto all’indomani della riapertura il 30 luglio, dell’ambasciata sudanese a Teheran, dopo 8 anni di rottura delle relazioni diplomatiche tra Sudan e Iran. La rottura delle relazione diplomatiche venne decisa da Khartoum nel 2016, in seguito all'assalto dell'ambasciata saudita a Teheran da parte dei manifestanti. La decisione venne presa dall'allora presidente Omar al-Bashir, che è stato estromesso da un colpo di Stato nel 2019. Nell'ottobre 2023, il governo di transizione sudanese ha annunciato che avrebbe ripristinato le relazioni con l'Iran. Da allora, i due Paesi si sono scambiati gli ambasciatori e hanno concordato di riaprire le rispettive ambasciate. (L.M.) (Agenzia Fides 31/7/2024)


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