EUROPA/ITALIA - Una "celebrazione penitenziale di riparazione" dopo la strage di Cutro

venerdì, 24 marzo 2023 migranti  

(Foto Sandor Csudai / Behance Creative Commons)

Assisi (Agenzia Fides) - La "Pro Civitate Christiana" di Assisi organizza e invita a vivere, nella giornata di oggi, 24 marzo, una Celebrazione penitenziale di riparazione nella forma che si riterrà più opportuna, dopo la strage di Cutro, in cui 89 persone, secondo l'ultimo bilancio, sono morte, il 26 febbraio scorso, nel naufragio di una imbarcazione di migranti nel mare Mediterraneo, nei pressi delle coste della Calabria.
"Un’antica tradizione nella Chiesa - spiega l'Associazione motivando la scelta - prevede un 'rito di riparazione' ogni volta che viene profanato un luogo di culto, un’immagine sacra, le stesse specie eucaristiche che per i cattolici sono la presenza viva e vera del corpo di Cristo. La tradizione li definisce “sacrilegi”, categoria che ultimamente lo stesso Papa Francesco ha riservato anche alla guerra. Ebbene, nella strage di Cutro, e in tutte quelle che l’hanno preceduta e seguita, è l’uomo, tempio santo e immagine di Dio ad essere stato profanato da un sistema iniquo, che non permette di riservare un’accoglienza per coloro che fuggono da guerre, persecuzioni e fame".
Visitando il sito web www.cittadella.org è possibile scaricare il libretto della liturgia di una Celebrazione penitenziale di riparazione che si può utilizzare in forma individuale o comunitaria: “La celebrazione vuole essere un invito a prendere coscienza della gravità delle scelte che si compiono sulla pelle dei più poveri – ha dichiarato don Tonio Dell’Olio, presidente della "Pro Civitate Christiana" –, a chiedere perdono di un peccato comunitario e a sollecitare ulteriormente ad accogliere e mettere in campo politiche di accoglienza”.
Parrocchie, comunità religiose, associazioni e gruppi sono invitati a vivere con intensa partecipazione la liturgia momento penitenziale che alla Cittadella di Assisi ha luogo oggi, 24 marzo, alle 18.30.
"Di fronte a situazioni di sofferenza, morte, disagio di fratelli e sorelle in guerra, su una nave, sotto le macerie di case e di miseria, proviamo compassione, ci chiediamo dove sia Dio, lo preghiamo di intervenire, individuiamo i responsabili che giudichiamo. C’è una sorta di 'meccanismo di autoassoluzione' rispetto alle scelte che ciascuno di noi fa ogni giorno e che, a ben vedere, sono legate a quelle sofferenze", nota la "Pro Civitate Christiana", auspicando che si possa scorgere, accanto alle responsabilità individuali, "la dimensione comunitaria del peccato, non come somma dei singoli peccati, ma come azione compiuta in solido". "La forza del noi - si afferma - può diventare il male del noi. Un male che coinvolge tutti, che lacera, disgrega diabolicamente, divide l’essere umano dall’essere umano, l’essere umano da Dio". "Occorre recuperare, pertanto, una dimensione comunitaria della penitenza", proponendo "un percorso di conversione comunitaria, che aiuti a convertire il corpo (inteso come ecclesiale, sociale, politico, economico) come 'un tutto', e non soltanto come somma dei singoli", conclude l'Associazione.
La liturgia penitenziale, allora, vuole essere un’occasione per "prendere di coscienza della nostra responsabilità, del nostro peccato; è un tentativo di riascoltare le parole del Maestro che indica, ancora una volta, che Lui è in quella mamma, in quel bambino, in quell’uomo, in tutte le situazioni di margine, sofferenza, disagio, povertà, diversità". Tale atteggiamento orienta il cuore a "chiedere perdono ai fratelli e alle sorelle che non abbiamo visto e a chiedere a Dio il coraggio di riparare le ingiustizie di cui, come comunità sociale, politica ed ecclesiale, siamo autori e la grazia di riparare il nostro e il loro cuore", conclude la nota diffusa.
La "Pro Civitate Christiana" nasce ad Assisi nel dicembre 1939, quando un sacerdote milanese, don Giovanni Rossi, con un gruppo di collaboratori, la fonda come Associazione di apostolato cristiano allo scopo di "contribuire a fare cristiana l'a­nima del proprio tempo, evangelizzando nella vita sociale, con lo spirito di san Paolo apostolo, nostro Signore Gesù Cristo, in filiale obbedien­za alla Santa Sede e all'episcopato" (dallo Statuto). Si trasforma ben presto in una "Cittadella", in Assisi, con una comunità che vive in spirito di servizio e di missione, tramite i libri di "Cittadella Editrice", il periodico quindicinale "Rocca", una Galleria d’arte contemporanea, corsi di formazione spirituale, convegni, seminari, varie attività di apostolato e preghiera.
(PA) (Agenzia Fides 24/3/2023)


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