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Amman (Agenzia Fides) – I cristiani del Regno hascemita di Giordania vivranno le prossime festività natalizie in maniera sobria, rinunciando manifestare la gioia per il Natale e per l’inizio del nuovo anno in celebrazioni conviviali troppo appariscenti, in segno di solidarietà con il clima di lutto che avvolge il Paese dopo i recenti fatti di sangue che hanno colpito rappresentanti delle forze dell’ordine nazionali. Il Consiglio dei Capi delle Chiese e comunità ecclesiali presenti in Giordania hanno chiesto a tutti i battezzati di partecipare in maniera spiritualmente raccolta alle celebrazioni liturgiche del Natale, astenendosi per il resto dall’organizzare feste e raduni che potrebbero risultare non conformi al sentimenti di tristezza e preoccupazione che prevalgono tra la popolazione nel momento presente. La Giordania – si legge tra l’altro nella dichiarazione diffusa dal Consiglio dei Capi delle Chiese – “è un corpo unico che non può essere diviso. Siamo al fianco di tutto il popolo di questo Paese, nelle sue difficoltà”. I Capi delle Chiese, citando la Prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, chiedono “a tutti i nostri figli, amati dal Signore, di attenersi a questa nostra decisione con responsabilità spirituale e dovere patriottico: ‘Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con esso’ ".
Nel messaggio, i Capi delle Chiese affermano di confidare che i tutti i giordani riusciranno a superare “questa fase dolorosa come un'unica famiglia intessuta di amore, fratellanza e appartenenza a questo Paese, raccolta attorno a Sua Maestà il Re Abdullah II, il grande figlio di Hussein, che Dio lo protegga e lo preservi”.
La scorsa settimana, le proteste contro il caro carburanti sono diventate vera e propria guerriglia armata nella cittadina di Hussayinieh, nella provincia meridionale di Maan. Venerdì 16 dicembre, negli scontri tra i militanti armati e le forze di sicurezza è stato ucciso Abdel Raziq Dalabih, vice capo della polizia di Maan. Ai funerali della vittima, nella sua città natale di Jerash, hanno partecipato 10mila persone. Il Re Abdallah II era intervenuto durante i funerali affermando che i responsabili dell’uccisione sarebbero stati puniti. Lunedì 19 dicembre, durante un raid delle forze di sicurezza nellla città di Maan, volto a arrestare i sospettati, una sparatoria altri tre agenti sono stati uccisi e cinque sono rimasti feriti. Durante lo scontro a fuoco è morto anche un sospettato, Il raid ha portato anche all’arresto di altre 8 persone, mentre i media nazionali hanno iniziato a presentare il sospettato ucciso come un islamista radicale legato alla “ideologia takfira”.
In Giordania, dal 1975 (vedi Fides 17/12/2015), tutte le Chiese e le comunità ecclesiali presenti in Giordania celebrano il Santo Natale il 25 dicembre. In quell’anno, i Capi delle Chiese concordarono insieme un meccanismo per cui tutti i battezzati del Regno Hascemita celebrano la solennità del Natale seguendo il Calendario gregoriano, mentre la Pasqua viene celebrata da tutti i cristiani nel giorno in cui essa cade seguendo il Calendario giuliano. (GV) (Agenzia Fides 20/12/2022)