Manila (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica nelle Filippine si mobilita per aiutare milioni di persone colpite dal recente supertifone "Rai", chiamato localmente "Odette", e prepara un Natale di piena e profonda solidarietà. “In questo tempo di tragedie come i disastri causati dal tifone Odette a Visayas e Mindanao, abbiamo bisogno di mantenere vivo nella nostra coscienza lo spirito dell'amore, lo spirito della solidarietà con chi soffre”, ha scritto in un messaggio Mons. Pablo Virgilio David, Presidente della Conferenza episcopale delle Filippine (CBCP). La Chiesa ha deciso che il 25 e il 26 dicembre saranno vissute come giornate nazionali di preghiera per le famiglie colpite dal tifone “Odette”, come comunicato dalla Conferenza Episcopale a tutte le diocesi.
Il Vescovo David, che guida la diocesi di Kalookan ha affermato che il fondo "Alay Kapwa Solidarity Fund" sarà utilizzato per la risposta alle emergenze delle comunità cattoliche. “Incoraggiamo tutti a rimettere tutte le collette alla Caritas che poi pianificherà e implementerà la nostra risposta complessiva”, ha aggiunto. "Possa questa stagione offrirci maggiori opportunità di compiere atti coerenti di Alay Kapwa (offerta di se stessi)", ha asserito.
Il Segretariato nazionale per l'azione sociale (NASSA), che è la Caritas delle Filippine, sta attualmente mobilitando i soccorsi per le diocesi più devastate, ha riferito il Vescovo David, auspicando: “Rispondiamo con generosità". Diverse diocesi nelle isole Visayas sono state gravemente danneggiate dal tifone Odette. Tra queste c'è la diocesi di Tagbilaran. In una dichiarazione pervenuta a Fides, il Vescovo Alberto Sy Uy della diocesi di Tagbilaran ha affermato: "La nostra provincia di Bohol è pesantemente devastata dal super tifone Odette. Sulla base dei primi rapporti, i soffitti delle case e delle infrastrutture sono stati gravemente danneggiati, comprese le nostre chiese e conventi; piante coltivazioni sono state sradicati; sono stati interrotti i collegamenti elettrici, così come l'approvvigionamento idrico. Il numero di possibili vittime è ancora da determinare”.
E' stato lanciato un allarme umanitario: molte delle persone colpite da questo disastro sono in condizioni miserabili e hanno un disperato bisogno di cibo, acqua, vestiti, riparo temporaneo e medicine. Sono confinati nelle rispettive città e villaggi poiché la maggior parte delle reti stradali è interrotta. Inoltre, le linee di comunicazione sono molto difficili in questo momento e le persone stanno lottando per raggiungere le comunità colpite.
Aggiunge il Vescovo Alberto Sy Uy: “Data la nostra grave situazione, ci rivolgiamo umilmente a voi per donazioni in denaro, inclusi beni di soccorso di vario genere. Con un numero crescente di vittime, decessi, feriti e sfollati, abbiamo bisogno di aiuti urgenti. Chiediamo di continuare a pregare per noi".
Anche l'Arcivescovo di Cebu, mons. Jose S. Palma, ha chiesto a tutti di mostrare solidarietà concreta con le persone gravemente colpite dal tifone Odette. In alcune parrocchie nel sud di Cebu, sulle strade sono ancora presenti pali elettrici e detriti di alberi. La gente fa lunghe file per approvvigionamenti di acqua e benzina. Mancano elettricità e comunicazione nel sud di Cebu. La maggior parte delle famiglie è colpita dal tifone: le persone hanno bisogno di cibo, acqua potabile e kit per l'igiene.
P. Antonio Labiao, Segretario esecutivo della Caritas delle Filippine riferisce a Fides a che diverse diocesi delle regioni di Visayas e Mindanao (nel sud delle Filippine) sono gravemente colpite dal tifone e che "hanno bisogno urgentemente di ripari, cibo, acqua e medicine". Secondo una prima, rapida valutazione, ben 10 diocesi sono devastate dal tifone. Tra queste l'arcidiocesi di Cebu e le diocesi di Tagbilaran, Maasin e Surigao sono "gravemente danneggiati".
“Celebriamo la nascita di Cristo attraverso la nostra carità, misericordia, compassione e generosità”, ha detto, rivolgendo l'appello di solidarietà a tutti i fedeli, per ricordare "le famiglie e in particolare i bambini colpiti dal tifone Odette”. Ieri, 19 dicembre, diverse diocesi hanno tenuto una apposita colletta durante le messe domenicali per aumentare la risposta della Chiesa.
Il National Disaster Risk Reduction and Management Council (NDRMMC) ha affermato che oltre 1,8 milioni di persone sono state colpite da Odette. Al 20 dicembre, la polizia nazionale filippina ha affermato che almeno 208 persone sono state uccise dal tifone Odette. Più di 239 persone sono rimaste ferite, mentre 52 sono disperse.
Secondo la Croce Rossa filippina, le conseguenze del tifone sono "una completa distruzione" nelle zone costiere, con "case, ospedali, edifici scolastici e comunitari fatti a pezzi".
Odette si è intensificato divenendo un "super tifone" prima di atterrare sull'isola di Siargao a Surigao del Norte il 16 dicembre, costringendo l'evacuazione di massa nelle zone pianeggianti. Con venti massimi sostenuti fino a 195 km, il 15° tifone quest'anno è entrato nel territorio filippino provocando lo sfollamento di migliaia di famiglie e interrompendo anche le linee elettriche e di comunicazione.
Gli osservatori paragonano Odetto al super tifone Haiyan che nel 2013 fece oltre 7.300 tra morti e dispersi.
Le Filippine, classificate tra le nazioni più vulnerabili del mondo agli impatti dei cambiamenti climatici, sono colpite da una media di 20 tempeste e tifoni ogni anno.
(SD-PA) (Agenzia Fides 20/12/2021)