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Erevan (Agenzia Fides) – Continua la mobilitazione di gruppi di manifestanti armeni che lo scorso 6 luglio sono entrati nella Sede patriarcale del Catholicosato di Echmiadzin per chiedere le dimissioni di Karekin II, Patriarca supremo e Catholicos di tutti gli armeni. I gruppi di contestatori si trovano ancora nell'area della Sede patriarcale, dove hanno anche allestito alcune tende per il pernottamento. La forma plateale di protesta sta creando sconcerto, e viene definita “inaccettabile” dal sacerdote Vahram Melikyan, responsabile dell'ufficio comunicazioni del Patriarcato. Proprio oggi, martedì 10 luglio – riferiscono i media armeni – la situazione critica creatasi intorno al Patriarcato armeno apostolico potrebbe essere vagliata in una riunione del Supremo Consiglio spirituale, convocato d'urgenza per approfittare della presenza ad Erevan di molti membri del Consiglio provenienti dalla diaspora, che in questi giorni sono giunti in Armenia per prendere parte all'incontro pan-armeno dei giovani.
Le contestazioni contro il Patriarca Karekin hanno preso forza sull'onda della crisi politica e sociale che lo scorso maggio ha portato alla esclusione dal potere del primo ministro Serzh Sargsyan, sostituito alla guida del governo dal leader dell'opposizione Nikol Pashinyan. I manifestanti armeni accusano il Patriarca Karekin II di eccessiva vicinanza con gli apparati politici usciti sconfitti dal braccio di ferro politico-istituzionale degli ultimi mesi.
Durante la crisi politica, Karekin aveva richiamato sia il governo che i gruppi di opposizione ad agire nell’ambito della legalità, evitando gli scontri di piazza e le forme di sabotaggio illegali. Tra le altre cose, i contestatori avevano diffuso voci che accusavano il Patriarcato di aver venduto reliquie e beni sacri. Nei giorni scorsi, forse con l'intento di porre fine a tali illazioni, è stata esposta la “lancia di Antiochia”, conservata presso il museo della Cattedrale di Echmiadzin, una delle diverse candidate a essere riconosciuta come l'autentica “Lancia di Longino” (quella con cui il centurione romano trafisse il costato di Cristo sulla croce). (GV) (Agenzia Fides 10/7/2018).