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Kara (Agenzia Fides) – Le numerose adesioni alla “Giornata di Digiuno e Preghiera per la pace in Congo e Sud Sudan e nel mondo”, indetta da Papa Francesco (vedi Fides 19/2/2018) sono state accolte con riconoscenza dai cristiani del Sud Sudan. “Questo ci mostra che non siamo soli e che i fedeli in tutto il mondo sono con noi nel cammino verso la pace e la riconciliazione” dice James Oyet Latansio, segretario generale del Consiglio delle Chiese del Sud Sudan.
“Il caos in cui si trovano attualmente le popolazioni del Congo e del Sud Sudan in particolare, e molti popoli africani in generale, lascia pensare all’urgenza di un ideale comune. Questo ideale comune non è altro che pace e riconciliazione”, commenta all’Agenzia Fides padre Donald Zagore, teologo della Società delle Missioni Africane (SMA), in vista della Giornata.
“Pace e riconciliazione saranno una realtà effettiva in Africa solo quando il Regno di Dio sarà veramente penetrato nelle profondità del cuore dell’uomo africano. C’è una verità di fede che non deve mai essere dimenticata dalle nostre menti: la pace di Gesù è una pace che il mondo non può mai dare”, continua.
P. Zagore spiega: “Molte situazioni hanno portato e continuano a portare alla creazione di barriere tra i popoli africani nel continente africano. Oggi dobbiamo rialzarci coraggiosamente e profeticamente contro tutti questi ostacoli e barriere per spazzarli via e liberare i cuori e gli spazi congestionati. Per questo, l’umanità in Africa ha un ruolo decisivo da svolgere. Facendo affidamento su Dio, da cui proviene tutta la giusta e autentica liberazione, i popoli africani sono chiamati a lavorare attivamente per assicurare al continente la vera liberazione. Quel poco che ogni africano può fare è già molto nella misura in cui riesce a liberare un essere dalla sua sofferenza, dal suo dolore o dalla sua paura”.
“L'uomo africano – afferma il teologo - deve rendersi conto che qualsiasi atto di liberazione compiuto nella giustizia e nella verità è un atto di salvezza. Bisognerebbe scoprire in profondità questa vocazione soteriologica a cui quale Cristo ci invita e viverla pienamente nel concreto della nostra vita quotidiana. Nel nome della nostra fede rimaniamo convinti che la morte non avrà l'ultima parola”.
Tra le tante chiese e organizzazioni religiose internazionali che hanno aderito all’appello di Papa Francesco non manca quello del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) che, in una lettera del segretario generale, Pastore Olav Fykse Tveit, invita “ad unirsi alla preghiera e al digiuno, in quanto comunità ecumenica globale, alla luce delle tensioni politico-sociali, della violenza e delle sofferenze che subiscono i cittadini del Congo e del Sud Sudan”.
La situazione nei due stati africani è drammatica. La Repubblica Democratica del Congo conta 4,3 milioni di profughi e oltre 13 milioni di persone che necessitano di urgenti aiuti umanitari. In Sud Sudan, 2 milioni di persone hanno lasciato il paese a causa della guerra civile, mentre gli sfollati all’interno del territorio nazionale sono quasi 2 milioni. Il peso maggiore di questa situazione di violenza e instabilità è pagato da donne, bambini e giovani.
(DZ/AP) (22/2/2018 Agenzia Fides)
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