Ankawa.com
Riyad (Agenzia Fides) – Uno dei frutti concreti della breve ma importante visita compiuta in Arabia Saudita dal Patriarca Bechara Boutros Rai potrebbe essere il via libera della monarchia saudita alla creazione nel Regno di un Centro internazionale permanente per il dialogo inter-religioso. Il nuovo organismo – riferiscono a Fides fonti libanesi, che non hanno ancora trovato conferma ufficiale – potrebbe essere ospitato presso la sede di una antica chiesa di 900 anni fa, riportata alla luce, e che proprio a tale scopo verrebbe restaurata a fondo.
Le fonti ufficiali del Regno saudita non confermano le indiscrezioni sul futuro centro di dialogo interreligioso, ma hanno dato ampia copertura alla visita in Arabia del Patriarca Rai, enfatizzando tale evento e presentandolo proprio come una conferma dell'intenzione della monarchia saudita di aprirsi al dialogo con altre realtà e comunità religiose.
Martedì 14 novembre, nella sua breve visita a Riyad, il Patriarca Rai ha incontrato tra gli altri Re Salman Bin Abdulaziz e il Principe ereditario Mohammed Bin Salman, attuale “uomo forte” della leadership saudita. Nei comunicati diffusi dalle agenzie ufficiali, la visita del Patriarca è stata rappresentata come un segno delle “relazioni fraterne tra il Regno e il Libano” e come una conferma “del ruolo rilevante delle diverse religioni e culture per promuovere la tolleranza e arginare la violenza”.
Durante la sua breve visita, il Patriarca Rai ha incontrato anche il Premier libanese Saad Hariri, che lo scorso 4 novembre ha annunciato a sorpresa da Riyad le proprie dimissioni. Il Patriarca maronita ha dichiarato di essere “convinto” delle ragioni che hanno spinto Hariri alle dimissioni. Lo stesso Hariri ha dichiarato l'intenzione di rientrare in Libano nei prossimi giorni, mentre la sua famiglia resterà a Riyad. Hariri possiede la doppia cittadinanza libanese e saudita. Intanto il Presidente libanese Michel Aoun ha affermato di ritenere che Hariri sia di fatto prigioniero dei sauditi.”Niente giustifica che Hariri non ritorni da 12 giorni. Noi lo consideriamo dunque come in cattività e detenuto, cosa che è contraria alla Convenzione di Vienna” si legge in un tweet fatto diffondere dallo stesso Aoun oggi mercoledì 15 novembre. (GV) (Agenzia Fides 15/11/2017).