ASIA/INDIA - Cristiani in marcia chiedono ai radicali indù le scuse a Madre Teresa

martedì, 10 marzo 2015

Hyderabad (Agenzia Fides) – I leader radicali indù esprimano scuse pubbliche verso Madre Teresa di Calcutta, la cui opera è un patrimonio prezioso per tutto il popolo indiano: è quanto chiedono i cristiani dello stato di Andhra Pradesh che nei giorni scorsi sono scesi in strada nella città di Vijayawada. Come appreso da Fides, i fedeli hanno marciato in difesa della suora dal sari bianco, dopo che Mohan Bhagwat, leader estremista indù a capo del movimento “Rashtriya Swayamsevak Sangh” (RSS) ha disprezzato l’opera di Madre Teresa, accusandola di “fare proselitismo attraverso il servizio ai poveri”. La marcia pacifica è stata organizzata dalla “Andhra Pradesh Federation of Churches” e ha visto sfilare migliaia di fedeli cristiani di tutte le confessioni, sacerdoti, suore e attivisti di gruppi e organizzazioni cristiane. Tutti hanno indossato un sari bianco e portato cartelli in cui si ribadiva la libertà di culto e il “diritto di credere”.
Padre M. Chinappa, sacerdote cattolico, ha rimarcato che “la accuse mosse a Madre Teresa sono false: la suora serviva i poveri per amore verso gli emarginati e i malati, in cui riconosceva il volto di Cristo sofferente, e senza alcun secondo fine”.
Un’altra manifestazione si è tenuta nel territorio di Goa: nella cittadina di Panaji i cristiani locali hanno organizzato una veglia di preghiera con migliaia di candele accese per condannare le esternazioni del leader Mohan Bhagwat, esortando le persone a mantenere l'armonia religiosa, e prendendo le distanze da quanti istigano all’odio religioso. Alcuni movimenti – hanno detto i presenti – intendono “cancellare il cristianesimo dall’India, ma a questo progetto si oppongono anche tanti non cristiani” che erano presenti alla veglia. (PA) (Agenzia Fides 10/3/2015)


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