ASIA/INDIA - I cattolici:” Il governo non incoraggi gli estremisti indù”

giovedì, 11 dicembre 2014

New Delhi (Agenzia Fides) – “Chiediamo al Primo ministro, Narendra Modi, di guardare con attenzione ai gruppi estremisti indù e di fermare l’istigazione alla violenza tra comunità”. E’ quanto afferma una nota del “Catholic Secular Forum” (CSF) , una delle organizzazioni della società civile indiana. “I fondamentalisti indù sembrano incoraggiati dal nuovo governo, che sta dando una cattiva immagine dell’India anche all'estero” afferma la nota inviata a Fides.
L’ong segnala con preoccupazione la campagna promossa dal gruppo estremista indù RSS che ha promesso di “riconvertire” – secondo un programma chiamato “Ritorno a casa” – oltre 4.000 famiglie di dalit (fuoricasta) cristiani alla religione indù. Fare questa cerimonia il giorno di Natale, notano i cattolici, è una forte provocazione. “Accettiamo le conversioni da una religione all’altra, ma chiediamo che non avvengano sotto coercizione o attraverso incentivi economici, come è dimostrato faranno i gruppi militanti indù” afferma la nota giunta a Fides.Tali “conversioni forzate” tra l’altro, sono proprio quelle che gli attivisti indù stigmatizzano con forza, attribuendole, spesso solo in modo pretestuoso, ai missionari cristiani.
“In occasione del Natale pregheremo perché tutti i cittadini indiani possano godere della piena libertà di religione. Il pericolo è che le attività promosse da gruppi militanti alimentano la polarizzazione e l’intolleranza nella società indiana” afferma il CSF. Per questo si chiede una forte presa di posizione e un intervento del governo centrale, nell’impegno di “proteggere i diritti umani e delle minoranze”. (PA) (Agenzia Fides 11/12/2014)


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