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Port au Prince (Agenzia Fides) - Ad Haïti il costo della vita è molto alto, il Paese è obbligato ad importare tutto dall’estero. La situazione della popolazione è molto precaria e le condizioni di vita delle persone disabili sono ulteriormente aggravate dalla scarsa assistenza e alimentazione. Padre Crescenzo, religioso Camilliano sull’isola e referente locale della Madian Orizzonti Onlus, si occupa di 50 bambini e bambine handicappati fisici e mentali, completamente abbandonati dalla famiglie. Li segue in una casa di accoglienza priva di barriere architettoniche, dove i disabili possono passare agevolmente da un piano all’altro. Si tratta del Foyer Bethléem e, secondo quanto riferito all’Agenzia Fides, gli ospiti hanno bisogno di completa e quotidiana assistenza che va dalla pulizia personale, ai pasti, dall’abbigliamento, alla riabilitazione e al supporto medico-sanitario, oltre ad avere assoluto bisogno di alimenti nutrienti.
“Normalmente – scrive p. Crescenzo - vengono imboccati e vengono somministrati loro cibi frullati, alimenti ridotti in pappette a base di farina, riso, pasta, carne, ma anche latte, zucchero, biscotti, succhi di frutta. Crescono di anno in anno ma tanti rimangono nel letto o in carrozzella, e hanno bisogno di maglie, camicie, pantaloni, gonne e anche biancheria intima; come pure di biancheria da letto e da bagno in sostituzione di quella che con il tempo e con l’utilizzo si consuma. La maggior parte dei bambini disabili ha problemi di convulsioni e di epilessia, quotidianamente vengono somministrate loro medicine specifiche che molte volte sull’isola non si trovano. Tutti i bimbi, e sono una trentina dai 9 ai 18 anni, hanno bisogno di pannolini e alcuni di essi necessitano di più cambi al giorno”, racconta il religioso che lancia un appello di solidarietà per “dare ciò che la natura e l’indifferenza umana hanno loro negato”. (AP) (9/12/2014 Agenzia Fides)
