Kinshasa (Agenzia Fides)- L’annunciata visita del Presidente della Repubblica Democratica del Congo, Joseph Kabila nel Nord Kivu è stata salutata dalla società civile locale con un comunicato inviato all’Agenzia Fides. “La visita che avviene dopo la sconfitta dell’M23 (il principale movimento ribelle della regione) era attesa dalla popolazione all’indomani della liberazione dei Territori di Nyiragongo e Rutshuru da parte delle FARDC (Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo)” sottolinea il comunicato nel quale la società civile avanza al Presidente congolese una serie di richieste per pacificare la regione.
In primo luogo il disarmo degli altri gruppi armati operanti nell’est della RDC. Alcuni di questi, secondo quanto riporta la stampa locale, hanno iniziato a deporre le armi (soprattutto nel Sud Kivu), ma altri continuano invece a minacciare la popolazione.
Si chiede inoltre di consolidare l’autorità dello Stato nella Provincia, di avviare programmi per il reinserimento di sfollati e rifugiati e per ricostruire le infrastrutture (ponti, strade, edifici pubblici) distrutti o danneggiati da 20 anni di guerra o lasciati per tutto questo tempo senza manutenzione.
Particolarmente delicato è il capitolo dell’assistenza alle donne e ragazze vittime degli stupri di guerra, un crimine odioso al quale non sono estranei neanche i soldati delle FARDC.
Il comunicato infatti conclude affermando che “nel quadro della lotta all’impunità e per rafforzare la disciplina militare, è importante che il Capo dello Stato non ignori il processo contro i militari accusati di violenze sessuali e di altri crimini contro i civili lungo l’asso Minova nel novembre 2012. Potrebbe a questo proposito raccomandare il comandante e la truppa allo stretto rispetto dei diritti umani al fine di evitare incriminazioni giudiziarie”. (L.M.) (Agenzia Fides 22/11/2013)