Nairobi (Agenzia Fides) – Si è appena conclusa la missione umanitaria della Camillian Task Force (CTF) a Wajir, nella zona nord occidentale del Kenya. La CTF Kenya, l’agenzia umanitaria dell’Ordine dei Ministri degli Infermi (MI) diretta da fr. Joseph Khiyaniri, era lì da agosto del 2011 insieme alle Suore Camilliane e altri 5 volontari, sotto la guida della CTF Roma. E’ quanto ha riferito a Fides padre Aris Miranda, MI , Coordinatore Internazionale della CTF. Nel 2011, il Corno d’Africa, in particolare il Kenya, era andato soggetto ad una grave crisi alimentare dovuta alla lunga siccità e ad evacuazioni di massa dei somali in Kenya a causa della guerra civile. Ad aggravare la crisi, che ha colpito circa 3,75 milioni di persone, hanno contribuito i raccolti andati distrutti, le misere condizioni del bestiame, l’aumento dei prezzi alimentari. Aggiunge padre Miranda che 385 mila bambini sotto i 5 anni e 90 mila donne in gravidanza e in allattamento erano affetti da malnutrizione acuta. Per portare soccorso alle vittime, la CTF Roma nel 2011 ha inviato un team alla diocesi di Garissa per valutare ed attuare gli eventuali interventi messi poi definitivamente in pratica nel mese di giugno 2013 a Wajir. Il progetto è stato suddiviso in due fasi che prevedevano 6 mesi per i soccorsi e 1 anno per la riabilitazione. La prima è stata concentrata su programmi sanitari e alimentari attraverso cliniche mobili e distribuzione di generi alimentari e acqua. La seconda sulle capacità edili delle persone e di ripresa della comunità con programmi sulla sicurezza alimentare con l’agricoltura in serra, sull’assistenza sanitaria su base comunitaria con la formazione di operatori sanitari e cliniche mobili, e su programmi sanitari pubblici, con la costruzione di servizi igienici ecologici sanitari. Hanno beneficiato di tutti questi programmi 9 villaggi e migliaia di famiglie musulmane di rifugiati somali a Wajir. Il progetto è terminato il 30 giugno raggiungendo il suo obiettivo primario, ossia la creazione di un ponte di solidarietà tra le comunità musulmane e cristiane di Wajir proiettate verso la pace, la fiducia in sé e una ripresa rapida. Queste comunità sono state dipendenti dagli aiuti alimentari negli ultimi dieci anni, e ora hanno dimostrato di poter produrre cibo nel deserto come fonte alternativa al pascolo. (AP) (15/7/2013 Agenzia Fides)