ASIA/INDONESIA - La politica: “Yudhoyono si impegni per fermare l’intolleranza religiosa”

mercoledì, 29 maggio 2013

Giacarta (Agenzia Fides) – Il Consigliere presidenziale per i diritti umani, Albert Hasibuan, ha chiesto al presidente indonesiano, Susilo Bambang Yudhoyono, di essere più deciso con i suoi subordinati, compresi i leader regionali e locali, “nel risolvere la discriminazione e i casi di persecuzione delle minoranze religiose”. Come appreso dall’Agenzia Fides, la presa di posizione ufficiale del Consigliere, persona molto vicina al Presidente, giunge dopo la polemica innescata nel paese sul tema dell’intolleranza e sulle responsabilità del presidente. Yudhoyono è stato chiamato negli Stati Uniti per ricevere il prestigioso premio per la tolleranza religiosa, assegnato dalla “Appeal of Conscience Foundation” (ACF). Accanto a numerosi intereventi pubblicati da commentatori, intellettuali e politici, nei giorni scorsi il gesuita p. Franz Magnis-Suseno SJ, fra i maggiori studiosi di dialogo interreligioso in Indonesia, ha scritto una lettera aperta alla Fondazione protestando vigorosamente e segnalando che Yudhoyono è fra i responsabili del clima di intolleranza esistente nel paese (vedi Fides 23/5/2013).
Come riferito a Fides, Albert Hasibuan ha recentemente presentato una relazione al presidente sul crescente numero dei casi di intolleranza. Nel rapporto si afferma che gli agenti di polizia e i leader regionali non hanno operato seriamente per risolvere tali casi. Secondo il Consigliere, “gli ordini del presidente sono stati ignorati. Penso che il presidente dovrebbe agire con maggiore decisione altrimenti questi casi continueranno e questo è pericoloso per la nazione”.
Tra gli episodi segnalati nel Rapporto: centinaia di sciiti sfollati a Sampang (Giava orientale), rifugiatisi in un palazzo dello sport, dopo aver subito violenti attacchi; la chiusura della chiesa e le intimidazioni alla comunità cristiana Bekasi, nell’area metropolitana di Giacarta, e la chiusura forzata della Yasmin Church da parte dell'amministrazione comunale a Bogor, in opposizione a una sentenza della Corte Suprema; il recente attacco ad un villaggio della comunità ahmadi in Tasikmalaya, a Giava occidentale. (PA) (Agenzia Fides 29/5/2013)


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