Lahore (Agenzia Fides) – Una adolescente cristiana, Muqadas Kainat, è stata violentata da cinque uomini e barbaramente uccisa nei pressi della cittadina di Sahiwal, in Punjab. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza, che riporta l’attenzione sulla lunga scia di abusi subìti da bambini e ragazzi cristiani in Pakistan (vedi Fides 24/8/2012). L’episodio è avvenuto il 14 agosto scorso, ma è stato segnalato all’Agenzia Fides da fonti locali solo oggi, alla vigilia dell’udienza in Tribunale per un altro caso, quello di Rimsha Masih, 11enne cristiana arrestata per blasfemia.
Muqadas Kainat, 15 anni, era figlia di Rafique Masih, umile operaio cristiano, impiegato in uno dei tanti forni per la costruzione di mattoni di argilla, disseminati nella pianure del Punjab. Nella fabbrica, appartenente alla società “Al-Ghani Bricks Company”, situata nell’area di Sahiwal, Rafique Masih lavora con la moglie e sette figli, fra i quali la più piccola, Muqadas. La famiglia abita nelle vicinanze.
Il 14 agosto la ragazza è uscita di casa e non è più rincasata. Nonostante le ricerche dei familiari, non è stata rinvenuta. Il 15 agosto un operaio della fabbrica ha detto di aver ricevuto una telefonata anonima, indicando che la ragazza era in un campo vicino. Allertata la polizia, le ricerche hanno condotto al ritrovamento del cadavere di Muqadas Kainat. Una autopsia ha stabilito che la ragazza ha subito uno stupro plurimo da almeno cinque uomini e poi è stata strangolata.
Una denuncia contro ignoti (First Information Report) è stata registrata, ma “ancora nessun colpevole è stato arrestato”, riferisce a Fides il Pastore e avvocato Mushtaq Gill, Presidente dell’Ong cristiana LEAD (“Legal Evangelical Association Development”) che sta fornendo assistenza legale alla famiglia. Il timore nella comunità cristiana locale, scioccata per l’accaduto, è che il crimine resti impunito. (PA) (Agenzia Fides 27/8/2012)