Bamako (Agenzia Fides) - L’uccisione di un consigliere comunale a Gao, città del nord del Mali occupata dalle forze ribelli, ha provocato gravi incidenti che hanno coinvolto anche le due principali fazioni armate che controllano il territorio.
Secondo quanto comunicato all’Agenzia Fides da don Edmond Dembele, Segretario della Conferenza Episcopale del Mali, nella notte del 25 giugno alcuni sconosciuti hanno ucciso il consigliere comunale, mentre rientrava a casa. La vittima era anche direttore di una scuola e membro del partito politico dell’attuale Presidente di transizione. Il 26 giugno la popolazione di Gao è scesa nelle strade per protestare contro gli uomini dell’MNLA (Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad), ritenendoli responsabili del delitto. “Fonti degne di fede - riferisce don Dembele - affermano che il consigliere è stato ucciso perché aveva rifiutato il suo appoggio all’MNLA”. Quest’ultimo sta cercando di ottenere l’appoggio dei notabili locali sia nei confronti dello Stato centrale sia degli altri gruppi che si contendono il nord. Negli incidenti scoppiati a seguito della manifestazione ci sono stati diversi feriti e, secondo alcune fonti, almeno due manifestanti sono stati uccisi.
“Tra i manifestanti c’erano degli appartenenti al movimento ribelle salafita, MUJAO, che sostiene la popolazione contro l’MNLA” afferma don Dembele. Il MUJAO è il Movimento per l’Unicità e la Jihad nell’Africa occidentale, è un gruppo dissidente uscito da al-Qaida nel Maghreb islamico (AQMI). Secondo fonti di stampa, il MUJAO è riuscito ad occupare il quartiere generale dell’MNLA a Gao e a ferire il suo leader, Bilal Ag Acherif.
L’MNLA è considerato un movimento laico il cui obiettivo è l’indipendenza del Mali. Il MUJAO e Ansar al Dine sono invece movimenti islamisti, che affermano di voler estendere la sharia all’intero Paese.
L’occupazione del nord del Mali da parte di questi gruppi armati è mal vissuta dalla popolazione di tutto il Paese. “A Bamako - dice don Dembele - nella stessa giornata del 26 giugno c’è stata una manifestazione di protesta contro le violenze nei confronti delle popolazioni del nord da parte dei ribelli e contro l’occupazione della regione. I dimostranti hanno criticato l’inazione del governo del Mali e chiesto una reazione urgente dello Stato per liberare le regioni occupate”. (L.M.) (Agenzia Fides 28/6/2012)