Bogotà (Agenzia Fides) – La Conferenza Episcopale, attraverso l'Ufficio per le relazioni con lo Stato, ha giudicato negativamente le modalità di approvazione della riforma della giustizia e ha invitato i membri del Congresso che hanno partecipato a questo lavoro ad assumersene la responsabilità politica.
"I Vescovi hanno invitato ripetutamente i rappresentanti dei diversi pubblici poteri a favorire un clima di maggior dialogo perché la riforma della giustizia fosse frutto del consenso” ha sottolineato padre Pedro Mercato Cepeda, Segretario aggiunto della Conferenza Episcopale, incaricato delle relazioni con lo Stato. Allo stesso modo hanno ricordato che “lo scopo principale della riforma deve essere quello di stabilire una giustizia efficace e rapida, in grado di tutelare i diritti e gli interessi di tutti i cittadini, soprattutto dei più poveri e svantaggiati"
I Vescovi colombiani ritengono che il testo approvato dal Congresso presenti temi estranei all’autentico benessere e all’interesse generale del popolo colombiano. Nel testo inviato all’Agenzia Fides si legge che, a loro parere, “la Riforma contiene misure che indeboliscono molto i controlli penali e disciplinari e il potere decisionale dei Congressisti”. Inoltre non è stata il risultato del consenso che ci dovrebbe essere, su diverse materie, tra i poteri pubblici; contiene disposizioni che riguardano il principio della separazione dei poteri, come l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, in particolare per quello che si riferisce all’auto-governo amministrativo, tecnico, di pianificazione e il budget. Infine non sembrano aver ricevuto sufficiente attenzione dal legislatore, le misure per rendere più rapida ed efficace la giustizia colombiana, fine primario della Riforma.
L’Episcopato chiede ai principali responsabili dei poteri pubblici di assumersi la loro responsabilità politica di fronte al popolo colombiano. "La gravità di quanto è successo deve spingere i nostri leader ad agire con più rigore politico e rispetto per la Costituzione. Inoltre deve servire all’opinione pubblica per prendere coscienza della necessità urgente di assumere un ruolo più partecipativo e da protagonista nelle decisioni dello Stato" conclude la dichiarazione. (CE) (Agenzia Fides, 27/06/2012)