Il Cairo (Agenzia Fides) - Situazione tesa in Egitto, dove l’attesa per l’annuncio ufficiale dei risultati del ballottaggio presidenziale si intreccia con le notizie sulle condizioni di salute dell’ex Presidente Hosni Mubarak, condannato all’ergastolo per l’uccisione dei dimostranti durante i moti dell’anno scorso. L’ex Presidente è in coma all’ospedale, mentre si susseguono notizie e smentite sulla sua morte.
A piazza Tahrir decine di migliaia di dimostranti si sono radunati per protestare contro gli emendamenti introdotti dal Supremo Consiglio delle Forze Armate (SCAF) alla Dichiarazione Costituzionale del marzo 2011 (norma transitoria promulgata dopo le dimissioni di Mubarak), che espande i poteri dei militari in campo legislativo e finanziario.
Lo SCAF ha inoltre ridato alla polizia militare il potere di arrestare i civili e ha ristabilito il Consiglio di Difesa Nazionale (organo dotato di ampi poteri che si raduna in caso di emergenza).
Il candidato vicino ai Fratelli Musulmani, Mohamed Morsy, afferma di aver vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali, battendo Ahmed Shafik, ritenuto espressione dei militari, della burocrazia e dell’imprenditoria legata al regime di Mubarak.
Lo scioglimento del Parlamento decretato dalla Corte Costituzionale e la mancata definizione dei poteri presidenziali alimentano il timore nelle forze islamiche e anche nei gruppi liberali che hanno avviato la rivolta del 2011, che gli alti vertici militari si preparino a perpetrare un golpe istituzionale, svuotando di potere gli organi votati democraticamente.
La Dichiarazione Costituzionale del marzo 2011 prevede che lo SCAF detenga il potere legislativo, anche dopo l’elezione del Presidente, fino all’elezione di un nuovo Parlamento. (L.M.) (Agenzia Fides 20/6/2012)