Il Cairo (Agenzia Fides) – “Siamo pronti a esercitare il nostro diritto a difendere e proteggere i diritti e gli interessi del popolo egiziano, in conformità della Carta dell’ONU”. È l’avvertimento lanciato dal governo egiziano a quello dell’Etiopia, con una lettera ufficiale indirizzata al presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, firmata dal ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty.
L'Egitto chiede l'intervento del Consiglio di sicurezza per affrontare quelle che ritiene azioni unilaterali da parte dell'Etiopia, riguardanti la quinta fase di riempimento della Grande diga della rinascita etiope (GERD). Secondo l'Egitto queste azioni violano precedenti accordi e norme internazionali.
Nella sua missiva Abdelatty ha spiegato che dopo 13 anni di negoziati, l'Egitto ritiene che l'Etiopia stia semplicemente cercando di guadagnare tempo per imporre un fatto compiuto senza alcuna reale intenzione di raggiungere una risoluzione. Ha inoltre affermato che l'Egitto adotterà tutte le misure necessarie per difendere la propria sicurezza idrica e i diritti del suo popolo. “L’Egitto fa affidamento quasi interamente sul fiume Nilo per le sue risorse idriche rinnovabili, indispensabili per soddisfare i bisogni umani vitali e i diritti fondamentali degli egiziani” afferma la lettera. “Sebbene negli ultimi anni il fiume Nilo sia stato testimone di stagioni di inondazioni superiori alla media, che hanno relativamente protetto l’Egitto da gravi danni, la continuazione delle politiche etiopi, come annunciato dal Primo Ministro etiope il 26 agosto 2024, potrebbe portare a una minaccia esistenziale per l’Egitto, nonché ai diritti e agli interessi di 150 milioni di cittadini nei due Paesi a valle, mettendo così in pericolo la pace e la sicurezza regionale e internazionale”.
Per questo motivo il governo del Cairo afferma che “dopo aver esaurito tutti i mezzi pacifici, incluso il ripetuto ricorso al Consiglio di Sicurezza, nella speranza di persuadere l’Etiopia a desistere dalle sue politiche unilaterali illegali e ad accettare qualsiasi soluzione di compromesso esistente che bilanci gli interessi e i diritti di tutte le parti, è pronto ad esercitare il suo diritto di difesa per tutelare i diritti e gli interessi del popolo egiziano, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite”.
“L’Egitto esorta il Consiglio di Sicurezza ad assumersi le proprie responsabilità ai sensi dell’articolo 24 della Carta delle Nazioni Unite, adottando misure adeguate per garantire che l’Etiopia metta fine alle sue pratiche unilaterali illegali nel bacino del Nilo”, conclude la missiva. L’articolo 24 della Carta dell’ONU stabilisce che Consiglio di Sicurezza ha la responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.
L’escalation verbale dell’Egitto nei confronti dell’Etiopia avviene all’indomani della firma di un accordo militare tra il governo egiziano e quello somalo (vedi Fides 30/8/2024), che prevede il dispiegamento nel Paese del Corno d’Africa (confinante con l’Etiopia) di truppe del Cairo (almeno 10.000 uomini). (L.M.) (Agenzia Fides 2/9/2024)