ASIA/PAKISTAN - Allarme sui diritti umani: fondi scarsi, nessun controllo

mercoledì, 2 maggio 2012

Lahore (Agenzia Fides) – Lo standard del rispetto dei diritti umani in Pakistan è largamente insufficiente e due elementi lo dicono in modo inequivocabile: gli scarsi fondi stanziati e la mancanza di organismi indipendenti di controllo. E’ quanto affermano nuovi rapporti diffusi da organizzazioni della società civile pakistana, riunite in una rete a cui aderisce la Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza Episcopale cattolica.
In un rapporto inviato in esclusiva all’Agenzia Fides, dal titolo “Budgeting for Rights”, la “Human Rights Commission of Pakistan” (HRCP), una delle maggiori Ong del paese, lancia l’allarme: l’’investimento per i diritti umani è in netto calo a livello federale e provinciale. Nell’anno 2010-2011 – nota il testo – il governo federale e quelli provinciali hanno stanziato il 21,5% per la protezione dei diritti umani, mentre nell’anno 2011-2012 i fondi previsti sono inferiori del 20,9%. In totale si tratta di una spesa che ammonta al 4,6% del Prodotto interno lordo. La HRCP, nella sua analisi, pone fra i programmi che rientrano nella sfera dei diritti umani quelli in settori come stato di diritto, sicurezza personale, istruzione, sanità, diritto alla casa, rispetto per l’ambiente, interventi per i rifugiati, per i disastri naturali, per il diritto al lavoro.
In una nota inviata all’Agenzia Fides, una rete di 12 associazioni, fra cui la Commissione “Giustizia e Pace” dei Vescovi, concorda sullo scarso impegno delle istituzioni nella difesa dei diritti umani in Pakistan, sollecitando interventi urgenti del governo per assicurare ai cittadini “diritti sanciti nella Costituzione del Pakistan”. Le Ong chiedono “la rapida creazione di istituzioni autonome e indipendenti”, come una “Commissione Nazionale per i Diritti Umani” che sia una autorità nazionale di riferimento in materia. E’ una misura “estremamente necessaria per migliorare la deplorevole situazione dei diritti umani” afferma la nota inviata a Fides.
Il testo denuncia, in particolare, “gravi violazioni dei diritti umani da parte delle forze dell'ordine e di gruppi militanti a Karachi, nelle aree tribali (FATA) e in Baluchistan”, chiedendo “misure legislative e amministrative per la sicurezza e la protezione dei difensori dei diritti umani (giornalisti, avvocati e attivisti)” e per la punizione per i colpevoli.
Il gruppo di Ong, inoltre, domanda al governo federale ed ai governi provinciali di emanare provvedimenti attuativi delle leggi, approvate mesi scorsi, in favore dei diritti delle donne, ribadendo il sostegno alla legge per fermare la violenza domestica contro le donne, attualmente in discussione in Parlamento (vedi Fides 13/4/2012) . (PA) (Agenzia Fides 2/5/2012)


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