Bamako (Agenzia Fides) - “I cristiani si sentono in pericolo, hanno paura e si nascondono. A Gao è stata distrutta la chiesa (vedi Fides 3/4/2012) così come diversi altri beni appartenenti alla comunità ecclesiale locale. Anche bar e hotel appartenenti a privati sono stati distrutti” dice all’Agenzia Fides Don Edmond Dembele, portavoce della Conferenza Episcopale del Mali. La situazione umanitaria è sempre più grave perché si avverte la mancanza di cibo.
“Sembra che i movimenti islamisti stiano prendendo il sopravvento sul piano militare nei confronti dell’MNLA (Movimento che lotta per l’indipendenza dell’Azawad, il nord del Paese). Gli islamisti controllano Timboctou e Kidal, mentre a Gao condividono il controllo della città insieme agli uomini dell’MNLA” prosegue don Dembele.
Tra i movimenti islamisti che sono presenti militarmente nel nord vi è quello di Ansar al Din. “C’è però un’altra associazione che porta lo stesso nome ed è presente nel sud del Mali. Si tratta di un’associazione molto aperta e tollerante, il cui Presidente ha letto alla televisione un comunicato nel quale precisa che la sua organizzazione non ha nulla a che fare con l’Ansar al Din che opera al nord e che, a differenza di questo movimento, la sua associazione è contraria all’applicazione della Sharia nel Mali, perché il Mali è un Paese laico” riferisce don Dembele.
Si profila ora il pericolo che gli indipendentisti e gli islamisti si affrontino per il controllo del territorio strappato all’esercito regolare. Come spiega don Dembele, infatti, “i due movimenti ribelli che hanno conquistato il nord del Mali non hanno il medesimo obiettivo. L’MNLA vuole l’indipendenza della regione mentre Ansar al Din vuole imporre la Sharia a tutto il Paese. Hanno combattuto insieme l’esercito maliano ma ora che non hanno più un nemico comune si teme che indipendentisti e islamisti si affrontino per il controllo del territorio”.
Nella capitale, Bamako, si sta svolgendo la cerimonia di investitura del Presidente del Parlamento, Dioncounda Traoré, come Capo dello Stato ad interim. In base agli accordi stipulati tra la giunta golpista che aveva preso il potere il 22 marzo e la CEDEAO (l’Unione degli Stati dell’Africa occidentale che aveva duramente condannato il golpe), Traoré dirigerà il Paese nei prossimi 40 giorni, al termine dei quali verranno creati nuovi organi per continuare la fase di transizione nel corso della quale verranno preparate nuove elezioni e si cercherà di riprendere il controllo del nord del Mali. (L.M.) (Agenzia Fides 12/4/2012)