Savannakhet (Agenzia Fides) – E’ un atto di protesta estremo e rischioso, perché i fedeli potrebbero essere ben presto arrestati: ieri, 1° aprile, Domenica delle Palme, un gruppo di cristiani laotiani del villaggio di Kengweng, nella provincia di Savannakhet, ha tolto i sigilli e ha occupato la chiesa del villaggio che era stata sequestrata e chiusa circa un mese fa dalla polizia. Vi sono entrati solo per poter avere un posto dove pregare e celebrare la Pasqua di Risurrezione.
Come comunicato all’Agenzia Fides dalla Ong “Human Rights Watch per Lao Religious Freedom” (HRWLRF), nell’ultimo anno nella provincia di Savannakhet tre chiese sono state requisite e chiuse dalle autorità locali: quella di Kengweng, edificio di oltre 40 anni, sequestrato a febbraio 2012; la chiesa di Nadaeng, chiusa a dicembre 2011; quella del villaggio di Dongpaiwan, requisita a settembre 2011.
I fedeli di Kengweng, con l’avvicinarsi della Pasqua, hanno avvertito un forte bisogno di avere un luogo di culto per la comunità: per questo hanno rotto i lucchetti alle porte della chiesa, sono entrati e hanno tenuto un incontro di preghiera, ricordando l’ingresso di Cristo in Gerusalemme e l’inizio della sua Passione. Allo stesso tempo, i cristiani nel villaggio di Dongpaiwan si sono riuniti per il culto al di fuori della costruzione della chiesa, sigillata dalle autorità. “Anche se rischiano di essere arrestati e detenuti in massa, i cristiani del Laos sperano di recuperare le proprietà ecclesiastiche che appartengono a loro”, spiega a Fides Sirikoon Prasertsee, cristiano laotiano della Ong “Human Rights Watch per Lao Religious Freedom”. I fedeli laotiani chiedono di poter celebrare la Pasqua di Resurrezione e che sia loro concessa libertà di culto, che è garantita nella Costituzione. (PA) (Agenzia Fides 2/4/2012)