ASIA/INDIA - Ogni giorno mille persone muoiono a causa della tubercolosi: ogni secondo 1 persona viene contagiata in tutto il mondo

martedì, 27 marzo 2012

Ranchi (Agenzia Fides) – Un terzo della popolazione mondiale è attualmente contagiata dalla tubercolosi e ogni secondo una persona in tutto il mondo viene contagiata dai bacilli dell’infezione. Solo nel 2009 sono morti a causa della tbc 1,7 milioni di persone, circa 4700 decessi al giorno, tra cui 380 mila sieropositivi che, a causa del loro sistema immunitario debilitato, sono le vittime più a rischio. Si tratta di una malattia dovuta principalmente alle condizioni di povertà e colpisce soprattutto gli adulti più giovani, nella fascia di età più produttiva. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre la metà dei decessi si registra in Asia, mentre nelle Americhe è la seconda causa di morte dopo Hiv e Aids. Si tratta di una pandemia globale che nel 2009 ha causato 9,4 milioni di nuovi casi, l’80% in 22 paesi. Dei 15 paesi con i tassi di incidenza più elevati, 13 si trovano in Africa, un terzo dei nuovi casi in Cina e India.
L’Organizzazione Panamericana della Salute (OPS) segnala che nelle Americhe, ogni anno, 270 mila persone, tra le quali 44 mila bambini, contraggono l’infezione, e circa 23 mila muoiono. La maggior parte dei casi si registrano in Haiti, Suriname, Bolivia, Guyana e Perù (tra 106 e 230 ogni 100 mila persone nel 2010), mentre in Brasile si registra il maggior numero di contagi in assoluto (85 mila nel 2010). Canada, Cuba e Stati Uniti hanno tassi più bassi, con meno di 10 ogni 100 mila persone. In India, nello Stato di Jharkhand, dove la popolazione vive in condizioni di estrema povertà, la tbc insieme alla malaria sono le malattie più diffuse. Qui la Ong Manav Vikas, socio locale della Ong cattolica Manos Unidas, ha avviato un progetto per la prevenzione e la lotta contro entrambe le malattie che coinvolge le zone più remote dello Stato, promuovendo programmi di immunizzazione per i bambini e di sensibilizzazione per gli adulti su questioni sanitarie. L’Ong è impegnata nella zona della diocesi di Hazaribag dal 1994. L’obiettivo è ridurre il tasso di incidenza di entrambe le infezioni in 30 villaggi selezionati e aumentare la conoscenza delle pandemie tra la gente. Grazie a questo progetto sarà possibile accedere ai servizi sanitari attraverso una clinica mobile che visiterà i 30 villaggi. Il progetto coinvolgerà direttamente 33 mila persone e indirettamente altre 60 mila. (AP) (27/3/2012 Agenzia Fides)


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