EUROPA/ITALIA - Continua ad aumentare la schiavitù infantile nel mondo: 800 mila bambini sfruttati nel lavoro nero

venerdì, 9 marzo 2012

Roma (Agenzia Fides) – Ottocentomila bambini in tutto il mondo lavorano per intere giornate, sottoponendosi a rischi di ogni genere e a fatiche insopportabili per la loro giovane età. Secondo il Camino Juvenil Solidario di Madrid, questa cifra risponde tuttavia a statistiche poco attendibili. Nonostante Stati Uniti e Somalia siano gli unici paesi del mondo a non avere ancora ratificato la Convenzione sui diritti del bambino, questi piccoli lavorano nei campi, senza orari ed esposti alla inalazione di pesticidi chimici tossici. Sono impiegati nella produzione di capi di abbigliamento, nella piegatura e imbustamento nei laboratori di cucito a New York, nella raccolta di peperoni nel New Mexico, di fagioli in Florida, di cetrioli in Michigan, di peperoni verdi in Tennessee, di mele a New York, di uva in California, di funghi in Pennsylvania, di pesche in Illinois e di sorgo in Texas. In altri paesi come la Tailandia, oltre il 12% lavora nei campi, gli altri nell’allevamento di gamberetti e nella pesca, vengono sfruttati nella prostituzione o come servitù domestica. In Ecuador, da un rapporto del governo, risultano 367 mila minori tra i 5 e e 14 anni di età sfruttati nel lavoro nero: prostituzione, accattonaggio, schiavitù domestica. A Piura, in Perú, il 38% dei minori di 14 anni lavora nelle miniere di Suyo, con rischi enormi. Altrettanto allarmanti sono i dati dello sfruttamento minorile nel Dipartimento di Meta, in Colombia, dove oltre il 18% dei bambini viene usato nel lavoro nero. Circa il 30% dei minori sono stati “tentati” di entrare a far parte di bande armate o della rete della prostituzione. Oltre il 70% abbandona gli studi per lavorare. (AP) (9/3/2012 Agenzia Fides)


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