AMERICA/PANAMA - Mons. Lacunza intermediario fra governo e manifestanti indigeni per evitare altri morti

giovedì, 9 febbraio 2012

Panama (Agenzia Fides) – Il Presidente della Conferenza Episcopale di Panama, Sua Ecc. Mons. José Luis Lacunza, OAR, Vescovo della diocesi di David, è riuscito nella sua missione di mediatore tra il governo e il gruppo indigeno di etnia Ngäbe Bugle, facendo firmare un accordo di pace che mette fine alle violenze dei giorni scorsi, con morti e feriti. Il conflitto è nato in quanto gli indigeni chiedevano delle garanzie giuridiche per le loro terre ancestrali, in modo che la nuova legge mineraria limiti l’estrazione delle risorse minerarie e rispetti le risorse idriche.
Una persona è morta e almeno 46 sono rimaste ferite in seguito agli scontri verificarisi il 5 febbraio tra polizia e manifestanti indigeni, nelle vicinanze della missione degli Agostiniani Recolletti a Bocas del Toro. I manifestanti in precedenza avevano bloccato la strada principale del paese, cui erano seguiti gli scontri con le forze dell’ordine.
Secondo le informazioni raccolte dall'Agenzia Fides, sia il governo che i leaders dei manifestanti avevano accettato di dialogare solo con la mediazione della Chiesa cattolica, e ieri è stata diffusa la notizia che Mons. José Luis Lacunza Maestrojuán aveva letto nella scuola rurale locale San Lorenzo, sede dei colloqui, a circa 400 chilometri dalla capitale, l'accordo che ha restituito la pace a quella zona.
La capo degli Ngäbe Bugle, Silvia Carrera, che ha guidato la protesta, prima di firmare il documento ha dichiarato: "non abbiamo ancora raggiunto niente, il popolo indigeno Ngäbe sta lottando da più di 500 anni, e questo ci ha spinto a non credere nelle autorità, ma oggi vogliamo tutti andare tranquilli a casa, con la speranza di vedere realizzate le promesse dello Stato".
Il Ministro panamense della Presidenza, Demetrio Papadimitriu, da parte sua, ha ringraziato Mons. Lacunza per aver gestito la mediatore, e ha manifestato il dolore del governo nazionale per la morte del giovane Jeronimo Rodriguez, avvenuta durante gli scontri. (CE) (Agenzia Fides, 09/02/2012)


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