ASIA/INDIA - Il 5 febbraio preghiera e digiuno per fermare la guerra nel Nagaland, nel nordest dell’India

giovedì, 2 febbraio 2012

New Delhi (Agenzia Fides) – Preghiera e digiuno per la pace: è l’iniziativa delle Chiese cristiane nello stato di Nagaland, stato dell’India nordorientale, dove imperversa una guerriglia che, in 30 anni, ha fatto oltre 20mila morti. Domenica prossima, 5 febbraio, come stabilito dal Consiglio delle Chiese del Nagaland, i credenti osserveranno un giorno speciale di digiuno e di preghiera per “pentirsi, espiare i propri peccati, chiedere a Dio il dono della pace”.
In uno stato che è a maggioranza cristiana, le Chiese invitano tutti i militanti e tutti i gruppi guerriglieri a deporre le armi e a unirsi alla preghiera “affinché Dio possa ascoltare, perdonare e guarire la nostra terra”, recita un appello inviato all’Agenzia Fides. La nota chiede un cessate-il-fuoco ai combattenti e alle truppe governative, invocando una soluzione politica alle diverse questioni che toccano il popolo Naga. L’appello giunge una settimana dopo il fallimento dei colloqui di pace fra esponenti del governo e movimenti ribelli i quali, a loro volta, sono divisi e impegnati in una lotta fratricida.
Il Nagaland è uno dei sette stati del Nordest dell'India, area del paese molto instabile, attraversata da numerosi conflitti. Il termine “Naga” indica l’insieme delle tribù tibeto-birmane che abitano la regione. La ribellione armata nello stato dura dal 1980: i ribelli accusano il governo indiano di sfruttare le risorse locali (minerali, tè, legname e petrolio) senza dare nulla in cambio alla popolazione e combattono per l’indipendenza dall’India. (PA) (Agenzia Fides 2/2/2012)


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