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Bangalore (Agenzia Fides) – Rispettare i cristiani e assicurare loro la piena libertà religiosa: è l’appello lanciato da Vescovi, leader cristiani, capi di movimenti e associazioni, uomini politici dello stato del Karnataka (India meridionale), riuniti per la Convention della “Federazione delle Associazioni cristiane del Karnataka” (FKCA). Reagendo alla scia di violenza che si registra contro i fedeli nello stato (l’ultimo episodio è l’attacco a un campus dei Gesuiti, vedi altra notizia di Fides), la società civile chiede un deciso intervento delle autorità, ricordando che nel 2011 si sono verificati oltre 1.000 episodi di attacchi contro persone o luoghi cristiani in Karnataka.
Come riferisce una nota inviata a Fides, la Federazione, nell’assemblea tenutasi il 29 gennaio, da un lato ha ringraziato il Primo ministro del Karnataka, D.V. Sadananda Gowda, per aver istituito il “Christian Development Council” (CDC) e per il ritiro delle denunce contro i cristiani, registrate dopo gli attacchi alle chiese a Mangalore nel 2008, ma ora chiede che al CDC “sia data la possibilità concreta di operare, con adeguati finanziamenti”. L’organismo, composto da rappresentanti della politica e della società civile, avrà il compito di curare la promozione e lo sviluppo delle comunità cristiane: l’intervento dello stato, afferma la FKCA, non può limitarsi a una “elemosina” concessa al “Christian Development Council”.
Intervenendo alla Convention, il Primo Ministro Sadananda Gowda ha sottolineato la necessità che tutte le religioni si rispettino e siano al servizio degli esseri umani. “Il motto ‘unità nella diversità’ è la più grande forza dell'India” ha detto, ricordando le differenze di cultura, lingue, etnia e religione. La Convention si è conclusa con una Santa Messa celebrata da Mons. Henry D'Souza, Vescovo di Bellary, in cui si è pregato per i cristiani vittime della violenza. (PA) (Agenzia Fides 31/1/2012)
