ASIA/INDIA - Due leader cristiani arrestati in Orissa con false accuse

martedì, 10 gennaio 2012

Bhubaneswar (Agenzia Fides) – La polizia dell’Orissa ha arrestato due leader cristiani con accuse che la comunità definisce “false e intimidatorie”. Alle 4.30 della scorsa notte, a Baliguda, la polizia ha prelevato Junus Pradhan (46 anni), presidente del “Christian Jana Kalyan Samaj”, organizzazione attiva nella promozione dei tribali cristiani nel distretto di Kandhamal, che fu teatro dei massacri anticristiani nel 2008. Pradhan è accusato di collaborare con i guerriglieri maoisti e naxaliti nella regione. In un’altra operazione, gli agenti dell’area di Raikia hanno fatto irruzione nella casa di Sukadeb Digal (33 anni), Pastore Battista nel villaggio di Sipainju, sempre nel distretto di Kandhamal, accusandolo di portare avanti “conversioni fraudolente e illegali”.
In una nota inviata all’Agenzia Fides il “Global Council for Indian Christians”, associazione ecumenica che difende i diritti dei cristiani, afferma che, in entrambi i casi, si tratta di “false accuse, che intendono intimidire e screditare quei leader cristiani impegnati per i diritti, la libertà, la promozione e lo sviluppo sociale dei cristiani nel distretto di Kandhamal”, che ancora portano i segni delle violenze subìte. Oggi i fedeli sono in una posizione svantaggiata nella società, sono discriminati e non hanno ottenuto giustizia nè adeguati risarcimenti nei tribunali (vedi Fides 2/1/2012).
Come riferisce a Fides Fratel K.J. Markose, missionario Monfortano e attivista per i diritti umani che opera in Orissa, “la comunità cristiana del distretto di Kandhamal sta diventando sempre più coraggiosa e i fedeli cominciano a far valere i propri diritti di cittadini indiani”. Proprio a Raikia (dove è stato arrestato il Pastore Digal) si è recato nei giorni scorsi, in visita pastorale, Mons. John Barwa, SVD, Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, portando conforto e speranza alle famiglie. I cristiani, ha rimarcato l’Arcivescovo, “stanno uscendo dalle loro catacombe” e, anche in occasione delle liturgie natalizie, hanno tenuto diversi incontri pubblici e mostrato il coraggio di testimoniare apertamente la fede. (PA) (Agenzia Fides 10/1/2012)


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