ASIA/FILIPPINE - Si aggrava la situazione per la popolazione colpita dalla tempesta tropicale Washi

giovedì, 29 dicembre 2011

Manila (Agenzia Fides) – Dopo due settimane dal passaggio della tempesta tropicale Washi, abbattutasi tra l'arcipelago centrale delle Visayas e Mindanao, nelle Filippine, le vittime sono più di 1.200, 400 mila gli sfollati e ancora tanti i dispersi. Negli ultimi giorni, in seguito alla rottura degli argini dei fiumi, circa 15 mila persone sono state evacuate dalle città di Barobo e Bislig, provincia di Surigao del Sur, San Francisco, provincia di Agusan del Sur, e Valencia, provincia di Bukidnon. A Valencia, 120 km ad est delle aree devastate dal tifone, la polizia e le forze militari di soccorso si sono adoperate con gli elicotteri per salvare circa 300 famiglie che erano salite sui tetti delle abitazioni sommerse. Oltre 700 mila persone in 56 città e 8 villaggi sono state colpite, più della metà hanno bisogno di aiuto immediato. Circa 54 mila sono state trasferite in 53 centri di evacuazione intorno alle zone danneggiate, altre 400 mila si sono appoggiate da amici e parenti ma hanno ancora bisogno di assistenza.
Secondo i responsabili del National Disaster Risk Reduction and Management Council (NDRRMC), si continuano a cercare altre vittime, i pescatori stanno perlustrando le coste, mentre i sub sono alle prese con le acque torbide dei fiumi perché ci potrebbero essere corpi intrappolati tra le macerie. Per cercare di tornare ad un minimo di normalità, le scuole delle zone colpite di Cagayan de Oro, attualmente utilizzate come centri di evacuazione, riapriranno a febbraio. I volontari sono impegnati nella costruzione di 300 abitazioni su un’area del governo di 10 ettari dove si sposteranno alcune famiglie, ma molte altre rimangono ancora senza dimora. Alcune, le cui case avevano resistito alle correnti, hanno cercato di rientrare nelle loro abitazioni, nonostante il monito delle autorità riguardo alla impraticabilità dell’area, molto predisposta ad ulteriori inondazioni. Dopo le proteste iniziali, sono state costrette ad abbandonare di nuovo la zona. (AP) (29/12/2011 Agenzia Fides)


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