ASIA/MYANMAR - Al via l’iniziativa di pace verso le minoranze etniche: si prepara una conferenza nazionale

giovedì, 1 dicembre 2011

Yangon (Agenzia Fides) – E’ una iniziativa “coraggiosa, con un potenziale di risolvere la devastante guerra civile con i gruppi etnici, che dura da 60 anni”: così l’International Crisis Group (ICG), think-tank con sede a Bruxelles, definisce il rinnovato approccio del governo del Presidente Thein Sein. Dopo aver avviato una serie di riforme sociali, economiche e politiche, il nuovo governo del Myanmar – informa l’ICG in una nota pervenuta a Fides – “ha riconosciuto l'importanza della situazione etnica e si è impegnato a farne una priorità nazionale”.
L’ICG ha pubblicato il suo ultimo rapporto sul Myanmar dal titolo “Una nuova iniziativa di pace”. Nel documento, inviato a Fides, si riconoscono i passi avanti per gli accordi di massima raggiunti con un certo numero di gruppi etnici armati, e si esamina la possibilità di “una fine sostenibile” dei conflitti etnici che turbano il paese.
Uno degli aspetti principali è che il governo ha lasciato cadere le “precondizioni”, come quella di convertire gli eserciti dei “gruppi ribelli” in “guardie di frontiera”. Il governo offre anche una “conferenza nazionale” per cercare soluzioni politiche alle divisioni etniche. Un paese multietnico, multilingue e multireligioso come il Myanmar “non può che realizzare una vera unità nazionale e la riconciliazione, abbracciando la sua diversità” nota l’ICG.
La via della pace è comunque accidentata: le rimostranze delle minoranze etniche sono profonde e antiche quanto l'indipendenza della Birmania, raggiunta nel 1948. Il regime militare, salito al potere nel 1988, aveva temporaneamente neutralizzato i conflitti nelle aree di confine, firmando una serie di accordi. Tali accordi, che potevano essere uno storico spartiacque, non hanno funzionato e sono crollati quando il governo militare ha cercato di incorporare con la forza gli eserciti etnici in una guardia di frontiera.
Per avviare un autentico percorso di riconciliazione, nota l’ICG “si devono affrontare le lamentele e le aspirazioni di tutte le minoranze, garantendo pari diritti, il sostegno socioeconomico, una maggiore autonomia regionale e la fiducia tra le comunità”. In questo processo, la comunità internazionale ha un ruolo importante da svolgere a sostegno della pace e dello sviluppo in Myanmar. (PA) (Agenzia Fides 1/12/2011)


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